Montecarlo, scontro Comune-sindacati sui tributi. Le sigle: “Bilancio approvato senza l’accordo”

Il Comune di Montecarlo ha approvato il 30 luglio il bilancio preventivo per il 2014 senza l’accordo con i sindacati sulle politiche tariffarie e quelle sociali. E’ quanto affermano le sigle Cgil, Cisl e Uil e i sindacati dei pensionati Spi-Cgil,Fnp-Cisl e Uilp-Uil. “L’accordo – spiegano i sindacati – non è stato possibile per motivi di metodo e di merito. Di metodo perché si è riscontrato un solo incontro fra le parti, il 29 luglio, alla vigilia del consiglio comunale, un incontro peraltro quanto mai opportuno perché ha consentito di approfondire parti della manovra di bilancio che erano particolarmente inique e ingiuste, come l’addizionale dell’Irpef. E’ venuta meno la possibilità di un confronto sull’insieme delle politiche di bilancio a partire dalle problematiche sociali e sanitarie e dalle politiche impositive e tariffarie. Deve essere per tutti un insegnamento: se c’è il confronto si possono conseguire manovre più eque e più giuste, sia economicamente che socialmente. Bisogna recuperare su questo terreno così come sperimentato negli anni precedenti”.
“Nel merito – aggiungono i sindacati – guardiamo con attenzione la parte della manovra che va a incrementare le risorse per le politiche sociali. Per esprimere un giudizio più compiuto è importante conoscere in direzione di quali attività e quali servizi le risorse sono rivolte. Rimane il nostro giudizio negativo sulla parte della manovra che riguarda la Tasi: è vero che i Comuni attraversano una situazione economica e finanziaria molto complicata, ma nelle difficoltà è necessario chiedere di meno a chi ha di meno e di più a chi ha di più. La manovra sulla Tasi va in direzione opposta, mancando qualsiasi segno di progressività nella tassazione, secondo i valori catastali delle abitazioni, o il reddito dei nuclei familiari interessati alla Tasi. Il 2,5 per mille per tutti, in mancanza di detrazioni, compreso quelle per i figli a carico, fa pagare l’Imu a chi non la pagava più, almeno per abitazioni con valori catastali fino a un certo limite, mentre per tutti gli altri si paga meno di quando si pagava l’Imu. La progressività nella imposizione fiscale, compresa l’addizionale dell’Irpef, e nelle tariffe per i servizi a domanda individuale, vedi trasporto scolastico, mensa scolastica, asili nido, assistenza domiciliare, è per il sindacato una strada non solo equa e giusta e solidale, ma obbligata dallo stato delle condizioni economiche e finanziarie dei Comuni. Quanto sopra non solo può ma deve trovare soluzioni socialmente rispondenti alla condizione dei soggetti più deboli e indifesi e il sindacato, come sempre, in presenza di tavoli di confronto veri, è disponibile a fare la sua parte. Equità, giustizia e solidarietà sociale devono essere al centro della manovra del Comune. Questo vale per tutti i comuni impegnati nella definizione e approvazione del bilancio preventivo per l’anno 2014”.