Salanetti, impianto da bloccare: “E’ un mini inceneritore”

L’impianto di biocarbone a Salanetti deve essere fermato. E’ quanto chiede Ambiente e Futuro di Capannori al sindaco Luca Menesini, invitandolo anche a fare chiarezza sul progetto. Nel frattempo il gruppo organizza una assemblea pubblica per giovedì 11 settembre, alle 21, nella sala riunioni del Comune. “Abbiamo voluto attendere qualche giorno in più per poter visionare il progetto in questione al fine di fornire un parere motivato – spiegano Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi e Maria Giuseppina Abate -. Pensavamo, dato i riferimenti del proponente a favore della green economy, a qualcosa di più “raffinato” che magari facesse riferimento all’uso del bio-char da restituire ai terreni per migliorarne la struttura e la funzione di trattenere il carbonio intrappolando i gas serra. Già sapevamo che al contrario proponeva la combustione del biocarbone, in tutto e per tutto dal punto di vista normativo e chimico fisico riconducibile a cdr, combustibile derivato da rifiuto”.
“Leggendo il progetto – aggiunge Ambiente e Futuro – abbiamo dovuto notare invece che esso risulta grossolano prevedendo un impianto che tratterebbe soprattutto fanghi industriali, legno trattato e scarto agroalimentare che sarebbero convogliati per circa 160 tonnellate al giorno (60.000 tonnellate all’anno) nell’area di Salanetti esponendola non solo al problema degli odori che potrebbero riguardare anche Zone e Lunata ma anche al problema più rilevante dal punto di vista sanitario di ingenti emissioni derivanti dal processo termico che dovrebbe innescare il trattamento pirolico ad umido, con temperature di circa 200 gradi. Le emissioni previste ricche potenzialmente di polveri pm10, per le quali inspiegabilmente si richiedono standards emissivi pari al doppio di quelli consentiti per i processi di incenerimento, ammonterebbero a 42.000 Nm3 ora per un totale, sulle 24 ore a ciclo continuo di oltre 1 milione di Nm3. Altro che impianto di compostaggio. Di più: per attivare il processo termico l’impianto si avvarrebbe di una centrale termica non piccolissima di 3 mega watt da alimentare a legno cippato con combustione di biomasse ed emissione di nanopolveri, polveri nemmeno controllate dagli attuali standards emissivi europei e nazionali, con la richiesta di essere alimentata addirittura con una parte di biocarbone prodotto:si prevede la produzione di 52 tonnellate giorno di biocarbone. Insomma, dato che questo biocarbone risulta a tutti gli effetti normativi e chimico fisici una sorta di refuse derived fuel. Ci troviamo addirittura di fronte ad una sorta di inceneritore, seppur di piccole ma non trascurabili dimensioni. Infine, caratteristica del processo di progetto è quella di disidratare lo scarto a forte matrice acquosa, a cui viene aggiunta altra acqua di processo, restituendo in fognatura oltre 50 tonnellate (m3) di acqua al giorno di cui si possono prevedere (a seconda delle matrici organiche trattate di origine industriale) forti sottovalutazioni circa il carico inquinante. Il tutto a fronte di referenze industriali esilissime visto che l’impianto di riferimento è un piccolo impianto spagnolo e che l’altro impianto esistente similare si trova in Germania in grado però di trattare fanghi per circa 10.000 tonnellate anno. Dato l’impatto ambientale notevole, dato il ruolo che il nostro Comune sta esercitando in merito alla diffusione delle buone pratiche, dato anche l’annosa questione dell’impianto di compostaggio, scelte private come quella richiamata non possono passare sotto silenzio. Certo, abbiamo fiducia che la Provincia saprà esercitare il proprio ruolo di soggetto valutatore ma chiediamo che il Comune, a cui comunque spetta un parere, e soprattutto i cittadini, facciano parte del gioco. Nessuno si sogni che i cittadini di Capannori chiamati a fare la propria parte positiva per separare e ridurre i rifiuti e magari anche a ‘spengere i caminetti’ per l’alto rischio delle polveri che incombe sulla Piana subiscano le decisioni. Ambiente e Futuro che ha sostenuto Luca Menesini chiede al sindaco il massimo di chiarezza in questa vicenda invitandolo a rigettare questo progetto”.