Gelli: “Impianto Salanetti, ci saranno benefici per tutti”

È di un lucchese la società che realizzerà l’impianto industriale di Salanetti, nel comune di Capannori, dove si produrrà il bio-carbone. È con una punta di orgoglio, e in barba alle polemiche delle ultime settimane, che Luca Gelli, titolare e unico socio della Gielle srl, annuncia di essere a capo di un’operazione economica ambiziosa e complessa che vedrà in partnership un gruppo di operatori – anche questi tutti rigorosamente lucchesi – intenzionati a realizzare un impianto di carbonizzazione idrotermale che per le sue caratteristiche di salvaguardia ambientale e di remunerazione dell’investimento, che ne garantiscono la sostenibilità e la diffusione, entra di diritto nel novero dei progetti di blue economy.
Gelli, infatti, attraverso la sua società, ha assunto la proprietà intellettuale di un procedimento altamente innovativo che consentirà, attraverso il recupero e il trattamento dell’umido organico e del verde, il raggiungimento di un duplice obiettivo: da un lato, la produzione di bio-carbone; dall’altro, la chiusura in loco del ciclo dei rifiuti.
“Il progetto – spiega Luca Gelli – utilizza ben quattro brevetti che, attraverso la regolazione di temperature e pressioni, in un procedimento industriale all’avanguardia e con un ciclo temporale brevissimo, permette, appunto, di realizzare, oltre al cosiddetto biochar, da utilizzare in sostituzione del paellet da legna, anche acqua fertilizzante. Ma non solo: l’azienda, all’interno del proprio stabilimento, ha già previsto l’organizzazione di un laboratorio di ricerca in collaborazione con Lucense – società consortile partecipata, tra gli altri, anche da Provincia e Comune di Capannori, e con l’Università di Pisa. Ricerca finalizzata allo studio di possibili nuovi impieghi, come ad esempio l’utilizzo del prodotto come materia prima per ulteriori processi industriali. Il tutto mirato ad una progressiva riduzione, fino all’azzeramento, delle emissioni di anidride carbonica”.
“Abbiamo scelto Capannori e in particolare la zona di Salanetti – aggiunge – perché abbiamo individuato l’opportunità di utilizzare un fabbricato industriale già esistente, evitando perciò nuovo consumo di territorio in un sito già urbanisticamente indirizzato e utilizzato da altre aziende”.
“Inoltre, dal nostro punto di vista, aver scelto il territorio del Comune di Capannori è di fatto un riconoscimento all’amministrazione comunale per i grandi risultati ottenuti nella gestione dei rifiuti. Amministrazione alla quale il nostro progetto si propone come un’ulteriore opportunità per alimentare il ciclo virtuoso intrapreso”.
“L’investimento complessivo – prosegue Gelli – è importante, così come sarà significativo l’impatto sull’occupazione. E questo, in un periodo di crisi, credo che sia una dimostrazione di ottimismo e di volontà di continuare a fare impresa.
“Questo progetto nasce dall’esigenza concreta di trovare soluzioni alla gestione dei rifiuti umidi organici a livello regionale e nazionale e sarà in grado, grazie alla sua tecnologia, di ridurre i costi per le amministrazioni, per le aziende speciali e, quindi, per i cittadini, in un momento, tra l’altro, in cui le condizioni economiche generali legate al basso costo del denaro favoriscono una politica di investimenti, orientati alla crescita produttiva e occupazionale”.
“L’importante – conclude Gelli – è che il mondo economico e il mondo politico, con il supporto tecnico degli enti, si incontrino per dare in tempi rapidi le risposte che le imprese e cittadini si attendono”.