Al teatro di Verzura l’ultimo lavoro della Compagnia Teatrale Papalagi

Nell’ambito della rassegna Teatro di Verzura, venerdì (12 settembre), alle 21, presso la Sala delle Feste di Borgo a Mozzano verrà presentato l’ultimo lavoro della Compagnia Teatrale Papalagi, Viaggio Scosso, un cortometraggio sulla teatro-terapia che è stato finalista al quarto Film Festival internazionale della salute mentale, nel giugno 2014 a Roma. Il corto è stato realizzato da utenti, operatori e volontari del Centro di Salute Mentale di Fornaci di Barga, attraverso la Compagnia Teatrale Papalagi. “Avviammo i primi laboratori teatrali per il trattamento riabilitativo e terapeutico del disagio mentale nel 1996, al Centro di Salute Mentale della Valle del Serchio, afferente alla ASL di Lucca”. A ripercorrere il “viaggio” è Satyamo Hernández, art-counsellor e regista teatrale cresciuto con Julian Beck nell’esperienza del Living Theatre; da sempre Satyamo è coordinatore dei percorsi artistici, musicali e teatrali, del Csm di Fornaci. “All’interno dei laboratori nel 1999 abbiamo costituito la Compagnia Teatrale Papalagi, che in quindici anni di attività ha portato i propri spettacoli in tutta Italia e che rappresenta oggi una delle realtà più avanzate nel settore”.
Parallelamente, gli studi effettuati in questi anni hanno dimostrato l’efficacia di questa metodologia anche sotto il profilo clinico e scientifico. “Il teatro delle ‘differenze’ o della ‘trasformazione’ rappresenta l’ambito in cui l’arte teatrale diventa terapia – spiega Mario Betti, psichiatra, responsabile del servizio di Salute Mentale della Valle del Serchio – diventando cioè strumento per il benessere e la salute. Le tecniche teatrali sono particolarmente efficaci per i problemi della mente, laddove le difficoltà di esprimersi e rapportarsi all’altro fanno tutt’uno con la sofferenza e la patologia. Attraverso il teatro si promuovono infatti le abilità comunicative e relazionali e si facilità l’espressione corporea. Si incrementano inoltre le capacità d’introspezione, quelle cioè che permettono di guardare dentro se stessi e di elaborare i propri disagi profondi. Si va, quindi, ad agire proprio su quei fattori che caratterizzano la malattia mentale nella sua essenza. Nel teatro, le persona apprende ad interagire e a confrontarsi nel gruppo, in un clima di solidarietà e di accettazione reciproca”.
Una delle tecniche più efficaci fino ad oggi sperimentata attraverso le attività della Compagnia Papalagi di Fornaci è rappresentata dalla messa in scena delle ‘voci interiori’. “Ciascuno di noi – prosegue il dottor Betti – è continuamente assillato da giudizi negativi, ossia da pensieri che suscitano angosce, sensi di inadeguatezza, di vergogna, di colpa. Talora questi pensieri si strutturano in forma di vere e proprie voci che ci attaccano, ci denigrano, ci squalificano. La possibilità di dare espressione a queste voci, di condividerle con gli altri membri del gruppo, di rielaborarle e di trasformarle in forma scenica, consentono di dare vita a percorsi in cui la psicoterapia si coniuga con la creatività e l’arte. All’interno del gruppo, vengono condivisi ed elaborati i propri vissuti psicopatologici e sono proprio questi che forniscono il materiale per la creazione di scene di grande impatto emotivo ed artistico”.