Chiude Hacking Labs, appello agli enti per sopravvivere

L’associazione Hacking Labs annuncia la chiusura della sede entro dicembre. L’annuncio, domenica, nella pagina del gruppo di Facebook. Nonostante la dichiarazione di chiusura il presidente Mirko Bernardi ha comunque dichiarato che porterà a termine gli impegni presi dall’associazione, donando nei prossimi giorni tre computer alla Misericordia di Capannori e verrà ultimata una sala multimediale al centro immigrati Carlo del Prete a Lucca. La notizia ha suscitato scalpore e sconforto di molti cittadini associati che hanno riempito di sms ed email il presidente. La notizia giunge, peraltro, a poche ora dall’imminente inaugurazione della sala informatica realizzata da Hacking Labs all’istituto comprensivo Ilio Micheloni di Lammari che ha portato questa scuola a divenire la più moderna e tecnologicamente avanzata d’Italia.
Nei 5 anni di attività l’associazione ha realizzato sale informatiche anche per le istituzioni come ad esempio al Centro Comunale immigrati di Salanetti. L’associazione, poi, si è evidenziata per la scoperta e la denuncia di un reato di pedofilia che ha portato il responsabile dietro le sbarre e di fatto ha salvato un minore da abusi. “Cinque anni di recupero dei computer e formazione ai giovani svaniscono – dice il presidente Bernardi – Cinque anni di un centro di aggregazione spontanea dove i giovani insegnano e condividono l’interesse all’informatica con i meno giovani. La chiusura è imposta da difficoltà economiche, quindi chiude la sede interrompendo l’attività di recupero dei computer e i corsi di informatica, ma rimane attiva come associazione senza sede nella speranza che qualche istituzione dimostri interesse con i fatti, assegnandogli una sede e permettendo di continuare l’indispensabile operato sul territorio dei ragazzi dell’Hacking Labs. E da gennaio dove andranno i ragazzi che frequentano l’associazione? E gli anziani che usufruiscono dei servizi? Chi darà in futuro supporto gratuito informatico ai cittadini? A questo punto abbiamo un intervento delle istituzioni o è veramente la fine”.