Nuovo look per Fossanera, ma scavi fermi al 2009

28 ottobre 2014 | 15:02
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Nuovo look per Fossanera, ma scavi fermi al 2009
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Nuovo look per Fossanera, ma scavi fermi al 2009
Nuovo look per Fossanera, ma scavi fermi al 2009

Gli scavi archeologici del Padule di Bientina diventano più accessibili e più fruibili grazie a un investimento della provincia di Lucca di 18mila euro, anche se le indagini archeologiche sono ferme dal 2009. Il nuovo percorso archeologico è stato presentato a Porcari dal presidente della Provincia Stefano Baccelli, dal sindaco Alberto Baccini e dal consigliere con delega agli scavi archeologici Angelo Fornaciari. I nuovi cartelloni illustrati partono dall’inizio del parco archeologico di Fossanera, da via del Rogio e arrivano fino ai siti guidando il visitatore in un iter che si snoda in pratica lungo le sponde del canale Rogio. È stato anche cambiato il nome al sito, che da Cento fattorie romane, diventa area dell’ex lago di Sesto e Bientina. Inoltre il comune di Porcari ha realizzato, con il finanziamento di 18 mila euro della provincia, attraverso i fondi europei Accessit, un museo virtuale dei reperti e una serie di progetti di sensibilizzazione rivolti ai ragazzi delle scuole.

Rimane comunque la questione del futuro degli scavi nel Padule di Bientina. Il presidente Baccelli ha sottolineato: “Negli anni passati la Provincia, il Comune di Porcari e di Capannori si sono sostituiti allo Stato, visto che l’archeologia non è nostra competenza e ci saremmo aspettati un po’ più di attenzione vista la portata dell’area del Bientina. Oggi speriamo di avere imboccato la strada giusta con i fondi Accessit della Comunità europea e speriamo di rimettere in moto l’intero sistema”.
Di parere diverso il sovrintendente ai beni archeologici per la Toscana Giulio Ciampoltrini, che ha spiegato, nei prossimi mesi il Ministero creerà un soggetto incaricato della tutela del patrimonio archeologico che qui in parte è stato demandato agli enti locali. Per quanto riguarda gli scavi – ha detto Ciampoltrini – non credo che sia necessario continuare a implementare l’indagine, questa area della Toscana è stata sufficientemente studiata e indagata, tanto da poter ricostruire quasi la vita quotidiana nella varie epoche, qui credo che ci sia da fare principalmente un lavoro di tutela e divulgazione”.
Il comune di Porcari intanto da più di un anno è impegnato proprio sul fronte dalla valorizzazione di ciò che è stato scoperto a cominciare dalla divulgazione, attraverso la nuove cartellonistica e il museo virtuale e con vari progetti che hanno coinvolto le scuole. “Abbiamo anche simulato delle campagne di scavo con i ragazzi – ha detto il consigliere delegato agli scavi archeologici Angelo Fornaciari – ora credo che per noi sia importante valorizzare e tutelare ciò che è stato scoperto fino ad ora, in primo luogo coinvolgendo le scuole del territorio, magari anche quella di Capannori e poi cercando di dare una valenza politica al parco archeologico”.

L’intervento promosso dalla Provincia attraverso il progetto europeo Accessit segue, a distanza di circa un anno, l’altro intervento realizzato per il nuovo percorso di accessibilità fisica e culturale alla Villa dei Venulei, di Massaciuccoli Romana, uno dei complessi archeologici di età romana più estesi e meglio conservati dell’Etruria.
Accessit è il progetto strategico transfrontaliero Accessit – Itinéraires des Patrimoines Accessibles vede tra i suoi partner la regione Toscana e le province della fascia costiera (Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara) in collaborazione con il Ministero dei beni culturali e del turismo.
Obiettivo generale è la strutturazione di un grande itinerario per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dello spazio dell’Alto Tirreno, tra le regioni di Corsica, Toscana, Liguria e Sardegna grazie all’organizzazione di un sistema di gestione che si concentrerà sulla sostenibilità, sulla creazione di una rete di laboratori, sullo sviluppo di interventi per la conservazione e sull’accessibilità di un certo numero di beni patrimoniali.

Gabriele Mori