Porcari, più sviluppo e tutele col nuovo piano strutturale

5 novembre 2014 | 12:04
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Porcari, più sviluppo e tutele col nuovo piano strutturale

Migliorare la qualità della vita per rendere Porcari sempre più a misura di famiglia. Questo l’obiettivo del nuovo piano strutturale, adottato dal consiglio comunale il 15 ottobre scorso e frutto di un percorso partecipato volto a trovare approcci innovativi per la pianificazione territoriale. Una pianificazione che le mutate condizioni socio economiche e la modifiche sovra comunali rendevano necessaria. Commissione urbanistica e commissione assetto e tutela del territorio hanno così analizzato i circa 400 contributi, raccolti dall’inizio del mandato della giunta Baccini, provenienti sia da aziende che da cittadini che hanno disegnato problematiche e aspettative, queste ultime riguardanti in particolare lo sviluppo produttivo, commerciale e abitativo. I contributi sono poi stati vagliati da un gruppo di lavoro estremamente eterogeneo che ai profili professionali standard, come architetti e ingegneri idraulici, ha visto aggiungersi anche figure “insolite” come economisti, utili a spiegare il territorio anche da altre angolazioni, come lo sviluppo industriale – che negli anni ha reso Porcari un polo cartario di dimensioni europee -, e necessari per individuare le direttive future. Oltre alle varianti strutturali, dunque, ci sono anche le invarianti, ovvero le aree da tutelare. E il polo industriale lungo l’autostrada rientra proprio tra queste.

“Il patrimonio produttivo esistente va difeso – spiega l’assessore all’urbanistica Leonardo Fornaciari -, permettendo alle aziende di rimanere sul territorio, garantendo così un buon livello occupazionale e quindi la pace sociale, e creando nuove realtà coniugandole al trasferimento delle aziende esistenti ma mal poste sul territorio. Stessa tutela anche per gli esercizi di vicinato che mantengono vivo il centro e le frazioni, basti pensare a viale Puccini”. Tra le necessità cogenti, invece, l’espansione della funzione ricettiva. “A Porcari mancano posti letto – prosegue Fornaciari – e per sopperire a questa carenza potremmo recuperare volumi abitativi abbandonati e creare alberghi diffusi nelle zone agricole sud e collinari dando nuova vocazione alle caratteristiche case di corte lucchesi”. Il recupero dei volumi abbandonati è dunque uno degli assi nella manica del nuovo piano strutturale, che al contrario penalizzerà il consumo di nuovo suolo. “Porcari è un comune dove risiedere e i dati parlano chiaro – aggiunge Fornaciari – ma possiamo fare di più, per esempio sostenendo la mobilità verde e sostenibile con piste ciclabili e tracciati ricavati dagli argini dei corsi d’acqua. Il nostro è un paese a misura di famiglia, per questo sarà possibile costruire solo alloggi mono e bifamiliari e abitazioni intorno ai 60 metri quadrati. L’espansione è limitata dal dimensionamento del piano strutturale: attualmente siamo 8900 abitanti, possiamo espanderci fino al raggiungimento di quota 10mila, cifra che non sarà raggiunta tanto in fretta, consentendo così negli anni a venire varianti parziali”. Il nuovo piano ha dovuto tener conto anche dei numerosi vincoli legati al rischio idrogeologico, argomento che ha creato frizioni all’interno del consiglio. La minoranza, infatti, durante la seduta di approvazione del piano strutturale, si è assentata dal voto accusando la commissione di aver avuto un comportamento politicamente scorretto riguardo alla cartografia del rischio idraulico. “Per poter adottare le opere queste hanno bisogno di essere collaudate – spiega Fornaciari – e noi ci siamo attenuti alla legge che ci impedisce di scavalcare i vincoli. La carta presentata non è, per forza di cose, quella a valle del collaudo, sebbene i lavori attualmente in corso su rii e canali diminuiranno il rischio idraulico in molte zone. E’ chiaro che nessuno costruirà laddove persistono rischi di qualsiasi sorta. Ci auguriamo comunque che questo ‘incidente’ nel consiglio possa essere superato con l’approvazione definitiva del piano”. Polemiche a parte il lavoro che ha portato alla stesura del nuovo piano è stato condotto in un clima di serenità e collaborazione.  “Abbiamo ridisegnato con lo staff tecnico il territorio producendo 72 elaborati e oltre mille pagine di documento – spiega Angelo Fornaciari, presidente della commissione assetto e tutela del territorio – , in oltre 20 riunioni. Tutti questi numeri ci hanno dato la misura di quanto il nostro paese possa ancora crescere”. I cittadini avranno ora 60 giorni per le osservazioni, disponibili alla sezione “amministrazione trasparente” del sito del Comune, alle quali sono chiamate anche Provincia e Regione. Presumibilmente, dunque, intorno al 7 gennaio il quadro dovrebbe essere chiaro. Nel frattempo l’ufficio Urbanistica sta passando al vaglio gli atti per il nuovo regolamento urbanistico, in modo che l’approvazione di entrambi i documenti possa avvenire più o meno nello stesso periodo, intorno alla primavera 2015. Nessuna apertura, nel nuovo regolamento urbanistico, alla possibilità di accogliere impianti di smaltimento dei rifiuti. “Le norme di salvaguardia saranno quasi identiche a quelle dell’attuale regolamento – conclude Leonardo Fornaciari -. Sul territorio abbiamo aziende che trattano fisicamente i rifiuti e quelle saranno tutelate. Ma di certo non ci candideremo per accogliere impianti”.

Alice Baccini

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