Sindaco e dirigente minacciati in Comune

22 novembre 2014 | 16:28
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Sindaco e dirigente minacciati in Comune

di Roberto Salotti
Hanno accerchiato il dirigente dell’area tecnica del Comune di Montecarlo, pretendendo una dichiarazione per ottenere il riallaccio della corrente elettrica in un terreno in via Poggio Baldino, già sottoposto a sequestro giudiziario per alcuni presunti abusi edilizi. Poi, all’arrivo del sindaco lo hanno minacciato e seguito nella sua stanza per cercare di impedirgli di chiamare i carabinieri. Sono stati momenti di tensione questa mattina (22 novembre) attorno alle 9: una intera famiglia, con i bambini al seguito, si sono presentati poco prima di mezzogiorno nell’ufficio dell’architetto Paolo Anzilotti, scatenando il caos. Dal Comune hanno chiamato il sindaco, che si è precipitato mentre nel frattempo era giunto anche il comandante dei carabinieri di Altopascio, Antonio Scino, che non è riuscito sulle prime a riportare la calma.

Il primo cittadino ha provato a far abbassare i toni, ma è stato a sua volta aggredito verbalmente: “Sono uscito dalla stanza per chiedere rinforzi – racconta Fantozzi – e mi sono recato nel mio ufficio per telefonare al 112. Alcuni di loro mi hanno seguito e hanno tentato di togliermi la cornetta. Alla fine sono arrivate altre pattuglie dei carabinieri, ma è bastata la mia telefonata a convincerli ad uscire dal Comune”. Anche se poi la tensione è continuata all’esterno del Comune, di fronte anche ad alcuni passanti. Il primo cittadino ha fatto fare alla polizia municipale un rapporto dettagliato di come si sono svolti i fatti e ha intenzione di formalizzare lunedì prossimo (24 novembre) una denuncia per minacce contro la propria persona e quella del dirigente comunale: “Non faremo nemmeno un passo indietro”.
“Posso sopportare che mi si attacchi e mi si insulti – commenta il sindaco -, ma non posso tollerare che lo stesso comportamento venga tenuto anche nei confronti dei dipendenti comunali. Quello che è accaduto questa mattina è di una gravità inaudita, perché il palazzo comunale è stato letteralmente occupato da queste persone, in tutto una decina e con i bambini piccoli al seguito”. Tra l’altro proprio due giorni fa, Fantozzi si era rivolto ai carabinieri di Altopascio, per segnalare altri inquietanti episodi: “Da giorni vengo pedinato da alcuni membri di questa famiglia – rivela il sindaco -, che cercano di incontrarmi con insistenza per risolvere a loro modo la faccenda. Causa probabilmente la riconoscibilità della mia macchina, per due volte sono stato oggetto di picchetto nella trattoria dove mi rifugio quando non faccio in tempo a pranzare a casa e dove un componente della famiglia con la scusa di un caffè ha cercato di attaccare bottone a prescindere non solo dal pranzo ma da quello che sto facendo e delle persone che sono con me. La situazione è diventata quanto meno preoccupante e imbarazzante”.
L’antefatto. La vicenda che è esplosa nella tensione di questa mattina risale ad oltre un anno fa. Una famiglia di origini sinti, residente ad Altopascio, acquista un terreno in via di Poggio Baldino, che viene intestato ad un figlio minorenne del capofamiglia. Nell’area, tuttavia, vengono installate due case mobili, che per il Comune di Montecarlo sono abusi edilizi. Parte quindi, in collaborazione con la Prefettura con la quale il sindaco è in stretto contatto e alla quale vengono anche inviate due lettere dal primo cittadino. “Sui terreni in questione – scriveva il sindaco al prefetto già nell’aprile del 2013 -, destinati ad uso agricolo in zona peraltro sottoposte a vincolo paesaggistico, si susseguono da mesi reiterati abusi di carattere urbanistico ed edilizio, nonostante i controlli e rilievi ufficiali condotti dalla polizia municipale e dagli uffici tecnici preposti di questo ente”. Arriva, quindi, il sequestro dell’autorità giudiziaria che conferma la tesi del Comune: le strutture installate nel terreno sono abusi edilizi. “Nel frattempo – spiega ancora Fantozzi – abbiamo chiesto all’autorità giudiziaria il dissequestro per la demolizione dei container e ci siamo attivati da qualche tempo segnalando all’Enel due allacci abusivi alla corrente elettrica”. Ed è proprio questo che ha scatenato la rabbia della famiglia. Ieri mattina, infatti, scortati da polizia municipale e carabinieri, i tecnici dell’Enel si sono presentati nel terreno sequestrato per staccare uno dei due contatori, presentando alla famiglia la segnalazione giunta dall’amministrazione comunale.
Il blitz in Comune. Stamani, quindi, in dieci si sono presentati al palazzo comunale. Dopo aver chiesto all’ingresso di parlare con il dirigente dell’area tecnica, hanno salito le scale e lo hanno raggiunto nel suo ufficio. “Quando sono entrato – racconta Fantozzi – erano già stati chiamati i carabinieri ed era presente anche il maresciallo Scino. Nonostante i tentativi di spiegare come stavano le cose, la famiglia ha continuato a mantenere un contegno aggressivo. Così ho chiesto rinforzi ma sono stato seguito fino nella mia stanza. Riuscito a mettermi in contatto con il 112, ho detto queste parole: siamo sotto assedio, mandate qualcuno. Queste parole hanno scatenato i presenti che mi hanno minacciato e insultato”. Alla fine sul posto è arrivato anche il maggiore Giangabriele Affinito, comandante della compagnia dei carabinieri di Lucca, che è riuscito, con la collaborazione dei colleghi, a far tornare la situazione alla normalità.
La denuncia. “Sull’intera questione – sottolinea ancora il primo cittadino – abbiamo agito dall’inizio per far rispettare la legalità, in maniera trasparente e imparziale. Non possiamo tuttavia tollerare reazioni simili o minacce nei confronti dei dipendenti comunali. Non c’entra la politica, è il senso civico e la necessità di far valere la legalità che ha sempre animato la nostra azione e che ora più che mai mi convince a denunciare”.

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