Biocarbonizzazione a Capannori, Lega interroga il ministro

18 gennaio 2015 | 12:19
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Biocarbonizzazione a Capannori, Lega interroga il ministro

Impianto di carbonizzazione a Capannori, l’ipotesi arriva anche in parlamento. Lo fa con l’interrogazione al ministero dell’ambiente dell’onorevole della Lega Nord, Grimoldi, su sollecitazione di Ilaria Quilici, già candidata per la lista civica Insieme si può: “Ultimamente – si legge in premessa nell’interrogazione – è stata ulteriormente sviluppata la tecnica della conversione della biomassa in «biocarburante» attraverso la carbonizzazione idrotermale (Htc); l’Htc (carbonizzazione idrotermale o idrocarbonizzazione termale) riproduce con un procedimento tecnologico il processo naturale di formazione idrica del carbone; la biomassa immersa in una soluzione acquosa viene sottoposta a sovrapressione e carbonizzata a temperature che si aggirano sui 200 gradi; si tratta di un processo chimico a base acquosa per ottenere prodotti carboniosi da bioresidui sprigionando energia; secondo le dichiarazioni pubblicate dai costruttori degli impianti si tratta di un processo esotermico che, dopo una fase iniziale, può avvenire senza rifornimento di energia; il processo è adatto per la produzione di substrato per spargimento su terreni agricoli e di carbone combustibile (con un’elevata percentuale d’acqua; sembra che tante amministrazioni pubbliche e gestori di rifiuti stanno vagliando l’impiego del processo HTC per il trattamento dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziato”.

“Nel comune di Capannori, ad esempio, in provincia di Lucca – prosegue l’interrogazione – si sta portando avanti un procedimento amministrativo, su istanza di privati, per costruire un impianto di idrocarbonizzazione termale per smaltimento rifiuti, per una portata di 60mila tonnellate annue di rifiuti; non esistono ancora impianti simili in Italia e i cittadini avanzano perplessità per i pericoli ambientali e sanitari che potrebbero emergere; infatti sembra che il ciclo di produzione dell’Htc prevede l’utilizzo di quantità elevatissime di acqua, quattro parti d’acqua su una di biomassa, e pertanto occorre tenere conto della disponibilità di acqua nell’area di intervento; sembra che in Italia non sono ancora stati stabiliti parametri e limiti per l’utilizzo di tale processo innovativo e i costruttori degli impianti si basano sulla normativa tedesca”. Nell’interrogazione, dunque, si chiede “se il Ministro intenda valutare l’effettiva potenzialità di tale tecnologia innovativa Htc (carbonizzazione idrotermale) e gli impatti che potrebbe produrre sul territorio, disponibilità della risorsa idrica e emissioni, e se intenda valutare la possibilità di emanare linee guida specifiche, recanti i criteri per l’individuazione e l’utilizzazione da parte dei costruttori e delle amministrazioni di controllo delle migliori tecniche disponibili per la valutazione e realizzazione di tali impianti”.