Niente targhe alterne ad Altopascio. Marchetti: “Servono misure risolutive”

30 gennaio 2015 | 14:33
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Niente targhe alterne ad Altopascio. Marchetti: “Servono misure risolutive”

Dopo le riunioni intercomunali e una profonda valutazione del fenomeno, l’amministrazione comunale di Altopascio sta per emanare i suoi provvedimenti di contrasto al Pm10, le famose polveri sottili. Ma anche Altopascio, come Montecarlo, non aderirà alle due giornate di targhe alterne fissate per domenica 1 e 8 febbraio da Lucca, Capannori e Porcari.
Sul tavolo di tecnici e amministratori una gamma di possibilità di interventi, ma nessuno di quelli presi fino a oggi convincono appieno. “Scartando le soluzioni estreme – spiegano dal Comune di Altopascio – ovvero quelle di facciata che limitano ad esempio la circolazione in una mattinata festiva ma che non scalfiscono la portata del problema, ma anche quelle che prevedono il divieto permanente di circolazione dei mezzi euro 0 e anche euro 1, che penalizzerebbe certe fasce deboli della popolazione che non possono sostituire questi mezzi, rimangono poche opportunità”.

Quella sulla quale sembrano convergere i pareri delle varie componenti comunali è il varo di provvedimenti temporanei, della durata di tre o più giorni, che riguardano una drastica riduzione della circolazione accompagnata da un giro di vite sulle temperature nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, unite a quelle che vietano l’accensione di fuochi a cielo aperto.
“Un pacchetto di questo tipo – spiega il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti – potrebbe avere una sua efficacia. Non mi pare che i divieti assoluti e le targhe pari o dispari di domenica mattina servano a qualcosa di più che emanare un provvedimento per cercare di rispettare la legge. La materia è complessa, l’inquinamento da Pm10 è ancora dibattuto fra gli studiosi ma quello che è certo è che nasce dalla combinazione di diversi fattori e che risente di situazioni contingenti legate alla pioggia e al vento. Insomma una grande confusione che dovrebbe essere risolta in sede nazionale. Lo Stato invece se ne lava le mani e scarica tutto sui sindaci senza fornire strumenti oggettivi di intervento e nemmeno informazioni univoche e certificate, che sarebbero di notevole aiuto per tutti”.