Convegno mobilità: “Guardare a Piana come città diffusa”

Pensare la Piana di Lucca come una città diffusa e quindi un unico tessuto urbano dal centro storico del capoluogo fino all’estrema periferia est. Questo è il concetto da cui è partita la riflessione sul futuro della mobilità che si è sviluppato nel corso del convegno organizzato al centro culturale Artemisia a Tassignano da Ambiente e Futuro, Lega Ambiente Piana, comitato Assi Viari e assemblea la Piana per l’Uomo.
Una riflessione che alla fine ribalta totalmente la prospettiva di gestione del territorio e della viabilità che non è più una serie di punti da collegare con un polo che è Lucca, ma una vasta area al cui interno bisogna creare una serie di collegamenti tra i vari centri per unificare il tessuto urbano. Un insieme denso di punti da unire per garantire servizi in termini di mobilità ai cittadini. “Una riflessione – come spiega Fabio Lucchesi, il coordinatore del gruppo mobilità per Ambiente e Futuro – che deve fornire risposte sostenibili nel tempo che intercorre tra oggi e l’eventuale realizzazione degli assi viari, fornendo soluzioni al problema di collegamento attraverso sistemi di mobilità alternativa e sostenibile che puntino a ridurre il numero di veicoli in transito. Una logica con cui si cerca di superare anche il concetto di mobilità privata e quindi abbattere anche le emissioni come ad esempio nel caso della Pm 10 che negli ultimi tempi hanno fatto registrare vari sforamenti. Insomma dal convegno sono emerse varie proposte tra cui anche la creazione di un tavolo, che in parte già esiste – spiega Lucchesi – a livello istituzionale tra comuni a cui dovrebbero partecipare anche le associazioni del territorio per affrontare e progettare il futuro della mobilità”.
Soluzioni quindi non in conflitto con l’idea di assi viari e nuove viabilità, ma di compendio e soprattutto che diano risposte efficaci nell’immediato”. Una visione condivisa in linea di massima da tutti gli assessori presenti per i vari comuni coinvolti da Lucca, a Capannori ad Altopascio. In particolare il sindaco Luca Menesini ha spiegato: “Questa riflessione cambia radicalmente la prospettiva in cui si pensa la Piana di Lucca, che ora quindi diventa una città diffusa dove bisogna erogare servizi ai cittadini, per permettergli di vivere meglio in questo ambito. Oggi la riflessione affrontata è il tema della viabilità – detto Menesini – , ma un domani questo stesso ragionamento andrà fatto anche sugli altri servizi che gli enti locali come i comuni erogano. Il concetto inoltre è che a tutti i cittadini deve essere permesso di usufruire dei servizi allo stesso modo”. Non solo Menesini poi è entrato nel dettaglio del convegno affrontando i temi della mobilità alternativa: “In fatto di mobilità alternativa la riflessione più importante credo si debba concentrare sul trasporto pubblico locale. Quindi dotare la Piana di Lucca nella sua dimensione est-ovest, di un servizio pubblico affidabile e capillare. Il raddoppio della ferrovia può essere un’opportunità, ma spero che i comuni progettino un qualche cosa che sia una risposta efficace per i prossimi 20-30 anni”.
Un percorso condiviso anche dall’assessore provinciale alla mobilità Luigi Rovai. Proprio a palazzo ducale infatti sono già stati predisposti dei progetti per migliorare il collegamento tra i principali centri della Piana con il centro storico. “Questo – ha detto Rovai – si inserisce perfettamente nella visione di città diffusa, perché permette di collegare qui poli tra di loro e alla città. La progettazione comunque – ribadisce Rovai – è complessa anche se devo dire che da parte dei sindaci ho trovato grande disponibilità in questo senso, per cercare di superare criticità e barriere e dare ai cittadini risposte certe sul tema della mobilità alternativa”.
Insomma un tema complesso, ma da cui sembra porebbe nascere un nuovo modo di concepire la mobilità e la Piana di Lucca non solo in senso politic, dove il capoluogo i comini limitrofi sono un unico tessuto urbano dove creare nuove possibilità di sviluppo in materia di viabilità che non sono necessariamente alternative agli assi viari, ma complementari ai grandi progetti.
Gabriele Mori
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