Mense scolastiche, il comitato dei genitori: “A Capannori solo promesse e buoni propositi”

26 febbraio 2015 | 08:05
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Mense scolastiche, il comitato dei genitori: “A Capannori solo promesse e buoni propositi”

“Il peccato originale è la tardiva comunicazione della nuova organizzazione del servizio di refezione scolastica. Tutti i dubbi sono scaturiti da questo e si sono rafforzati quando il Comitato Problema Mensa Capannori ha richiesto più volte  e mai ottenuto di incontrare il sindaco”. i genitori riuniti nel comitato replicano così all’amministrazione comunale all’esito delle prime verifiche della commissione mensa”. “L’amministrazione comunale – aggiunge il comitato – ha sì fornito risposte circostanziate, ma al di fuori di un confronto dialettico. L’elenco delle novità del nuovo servizio assomiglia più all’elenco dei buoni propositi: nel capitolato della Cir Food tutto quello che è promesso, non è mai garantito, grazie alla ricorrente formula ‘secondo possibilità’ o affini”.

“Le schede tecniche, le garanzie di biologicità dei prodotti, il chilometro zero, sono solo spezie – va avanti il comitato – per nascondere un cattivo sapore generale. Le altre dichiarazioni (stagionalità, menù estivo e invernale, controlli interni, ecc.) altro non sono che doverosi adempimenti di legge. E se vogliamo soffermarci sul km zero che fino a dicembre era servito nei piatti dei nostri bimbi ora non basta più? I pasti sono i soliti. L’indotto locale si è impoverito a causa della ridotta commessa da parte del Comune, ma sarebbe ancora in grado di garantirla. Il Comune avrebbe potuto essere fin dall’origine chiaro e, nei limiti di una comprensibile ragionevolezza, coinvolgere i cittadini nella redazione del capitolato come si conviene alle migliori pratiche amministrative. L’assessore alle politiche educative Lara Pizza, nel ringraziare i componenti della Commissione Mensa, osserva con riconoscenza la volontarietà del loro compito: La volontarietà dovrebbe essere una garanzia dell’indipendenza dei membri della Commissione Mensa: se ricevessero anche solo un rimborso spese dal Comune, questo li potrebbe mettere in uno stato di imbarazzo limitandone l’autonomia critica. La nascita di un Comitato spontaneo di genitori evidentemente dimostra una insufficienza rappresentativa della Commissione Mensa che un Comune di lontana ascendenza comunista, dovrebbe salutare come una sana espressione di pluralismo. Il ruolo e l’operato della Commissione Mensa, ad oggi vincolato con il Protocollo di intesa fra il Comune e i quattro Istituti Comprensivi sul territorio, ha solo un ruolo propositivo (senza nessun potere decisionale). La materia prima ancora oggi è di provenienza sconosciuta. Alcuni menù dimostrano una inadeguatezza nutrizionale: un esempio lampante è rappresentato dalla giornata ultra proteica del martedì della prima settimana con primo di pesce, secondo di carne e contorno di legumi (recentissimamente ribilanciato da un intervento risolutore di genitori attenti all’interno della Commissione Mensa). Per venire all’utilizzo allarmistico dei social, è necessario precisare che i social nascono e si sviluppano proprio quando non è possibile il confronto, e le affermazioni che vi si fanno non sono affermazioni, ma bensì interrogativi precisi a cui il Comune non si è mai degnato di dare conto, avendo come unico e privilegiato interlocutore la Commissione Mensa ufficiale. La cautela e la responsabilità che nel comunicato stampa si raccomanda a certi innominabili comitati di genitori, sarebbe stato bene che l’avesse esercitata il Comune fin dall’inizio di questa vicenda. Dobbiamo prendere atto che il Comune ha in qualche modo raccolto le sollecitazioni della piazza avviando, in pieno carnevale, una Food Parade per intrattenere in una amichevole e costruttivo confronto i genitori bisognosi di rassicurazioni a pochi mesi dalla fine delle attività scolastiche: calendario di incontri per formare i rappresentanti dei genitori della Commissione Mensa sul proprio ruolo (e si fa a marzo? Ci sembra tardivo). Dimenticavamo, e poi ci sono anche i bambini, che in modo palese reagiscono al cambiamento con nervosismo postprandiale, dovuto ad una alimentazione insufficiente e poco gradita, con conseguenze sulla loro condotta alimentare del pomeriggio e della sera. (appetenza disordinata: la fame che viene saziata nelle prime ore del pomeriggio compromette la cena). Sarebbe bene che nella Commissione Mensa ci fossero anche i bambini”.