Polo tecnologico di Capannori, Insieme si può all’attacco: “Disatteso il protocollo d’intesa”

“L’amministrazione inaugura e provvede a comprare arredi per questi grandi mostri che ci troviamo sul territorio, e noi ci chiediamo: a che cosa servono? La risposta a questa domanda non è dato averla. Non solo perché alla nostra richiesta ufficiale di chiarimenti, tramite protocollo del comune sono dovute seguire diverse telefonate e numerose mail al capo di gabinetto del Comune di Capannori, quando la legge impone, vorremmo ricordarlo se qualcuno avesse dimenticato, in tre giorni il tempo di risposta alle richieste del Consiglio, ma anche perché la risposta è stata: boh?! Non proprio testuali parole, ma il senso è stato quello”. Il gruppo consiliare Insieme si può torna all’attacco sul progetto del polo tecnologico a Capannori.
“Abbiamo fatto notare – proseguono i consiglieri in una nota – che il famoso Toscana Nanotech è stato inaugurato ormai più di un anno fa, con firma di un protocollo di intesa tra Regione Toscana, Scuola Normale di Pisa e Comune di Capannori è seguito cosa solo un assordante silenzio. Perché a leggere bene il documento dovevano essere firmati accordi di collaborazione con Camera di Commercio, Provincia, che come sappiamo di fatto, non esiste più, e l’Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa (ASEV), entro 90 giorni. Anche qui abbiamo ricevuto conferma ufficiale dall’amministrazione guidata da Menesini che questi accordi non sono ancora sottoscritti e sarebbero ancora in fase di stipula. Peccato che il protocollo di intesa preveda una durata di soli tre anni, il primo è già stato perso, chissà quanto tempo ancora ci vorrà per le firme, ma intanto si spendono più di 300 mila euro nell’acquisto di arredi, ma per fare cosa? Non si sa, intanto si spende, poi vedremo. Vi sembra un modo intelligente per erogare soldi pubblici, soprattutto in questo momento? Perché scegliere un’agenzia che ha sede a Empoli quando abbiamo enti omologhi sul territorio a cui dare questo incarico? Ma sopratutto facciamo anche notare: quante di queste realtà tra Polo Tecnologico di Lucca, Polo Tecnologico di Pisa riescono a lavorare realmente? Chi prenderà il posto della Provincia che in questi giorni è stata esautorata da alcune delle sue funzioni per trasferirle in Regione o ad altri enti? Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di avere risposte concrete su ciò che non si è fatto e su ciò che, eventualmente, si intende fare. Non basta dire che gli accordi sono in fase di stipula dopo tutto questo tempo, quando i tempi erano stati stabiliti in meno di tre mesi – ormai scaduti – quanto tempo ancora vogliamo perdere? E soprattutto si riuscirà a capire finalmente cosa si intenda fare?”.