Mense scolastiche a Capannori, esposto del comitato

27 marzo 2015 | 08:53
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Mense scolastiche a Capannori, esposto del comitato

Scatta l’esposto sul servizio delle mense scolastiche a Capannori. Dopo mesi di critiche per la rivoluzione adottata nel gennaio scorso dal Comune, il comitato Problema Mensa ha inviato alcune segnalazioni sul servizio al Comune, all’Asl, alla procura della Corte dei Conti e all’ufficio scolastico e mense della Regione Toscana. Un documento in cui i membri del comitato ipotizzano presunte “inadempienze passate inosservate dagli organi competenti dell’amministrazione di Capannori” e con cui chiedono l’applicazione delle penali alla società che effettua il servizio. Nel mirino finiscono alcuni piatti serviti agli alunni. In particolare, spiega il comitato, il fatto che dal gennaio scorso “viene servito sgombro sott’olio al posto dello sgombro surgelato o fresco, come da capitolato tecnico di appalto”.

Per i genitori si tratta di una “violazione all’applicazione delle prescrizioni dettate nell’allegato 1 del capitolato tecnico di appalto” e nello specifico là dove si parla delle materie prime alimentari per i pasti scolastici. Non solo secondo il comitato è doppia l’inadempienza per lo sgombro perché “non surgelato ma sottolio e l’olio non è extra vergine ma di oliva”. Secondo i genitori, il Comune si dovrebbe riservare di applicare le penali. Anche la mortadella non va bene: viene servita da gennaio scorso, dicono i genitori, ma è “espressamente vietata dalle linee guida regionali”.
Ma le segnalazioni del comitato Problema Mensa Capannori non si limitano a piatti o pietanze. Il comitato, infatti, ravvisa anche alcune inadempienze nella parte del capitolato d’appalto che impone all’azienda di presentare nel progetto organizzativo gestionale un progetto di ripristino del centro cottura. I genitori chiedono di fare verifiche all’amministrazione comunale.
“Questo peggioramento del servizio – sottolinea il comitato -, oltre a non essere stato ‘concertato’ con congruo anticipo con le famiglie, non dimentichiamoci: famiglie paganti, è stato fatto partire in corso di anno scolastico andando perciò tradire le aspettative di coloro che, in molti casi, avevano scelto la tal scuola proprio per la presenza della cucina interna. Il Comitato Problema Mensa Capannori in più occasioni ha chiesto di incontrare il primo cittadino il quale ha sempre negato la sua presenza. Tra le varie attività abbiamo raccolto firme per il ripristino immediato delle mense interne laddove sono ancora presenti le strutture. Abbiamo informato la popolazione con volantinaggi, articoli sulla stampa locale, assemblee pubbliche. Tutta questa trasformazione viene presentata come il risultato di un processo di razionalizzazione. Ma esperienza quotidiana insegna che la razionalizzazione spesso pregiudica la qualità del servizio, perseguendo soltanto lo scopo di un abbassamento dei costi da una parte e la massimizzazione dei profitti dall’altra. In sintesi: il Comune spende meno, l’azienda multinazionale vincitrice dell’appalto guadagna di più e a rimetterci la salute sono i nostri bambini. Per estendere la valutazione di questo cambiamento, prendiamo in considerazione anche gli aspetti economici: recenti investimenti per la ristrutturazione di cucine che verranno sotto impiegate, interruzione del rapporto di fornitura con le realtà produttive locali (addio filiera corta), nessuna garanzia della freschezza e della disponibilità di prodotti locali da parte della azienda che si riserva il diritto di non rispettare questa promessa in caso di indisponibilità del prodotto, secondo capitolato. Il documento mette in luce solo uno degli aspetti indecenti ed inaccettabili della faccenda, ma il Comitato esisterà fino a quando non ci sarà la manifesta volontà da parte dell’amministrazione comunale di ritornare sui propri passi coinvolgendo la cittadinanza su un tema così delicato come la refezione scolastica”.