Movimento Cinque Stelle Capannori: “Ok del sindaco all’orologio in sala Consiglio, basta con gli sprechi sui permessi”

Dal Comune arriva sì alla dotazione di un orologio per la sala del consiglio comunale di Capannori. Ma non ci sarà la donazione da parte del Movimento Cinque Stelle, che ora attende di vedere se il sindaco Menesini manterrà l’impegno preso in conferenza dei capigruppo lo scorso mercoledì (22 aprile).
“La nostra proposta di donare a titolo gratuito un orologio da appendere in sala Consiglio – dicono i consiglieri a cinque stelle – che sia visibile alle telecamere (essendo le adunanze videoregistrate) è sicuramente un deterrente al rispetto degli orari, un deterrente ormai necessario non avendo il Partito Democratico mai avuto la capacità in tutti questi mesi di presentarsi puntuale provocando, di conseguenza, il pagamento da parte del Comune di permessi lavorativi assolutamente evitabili e inutili evidenziando in questo modo scarsa serietà istituzionale. Il Movimento 5 Stelle è da sempre contrario alle convocazioni dei consigli comunali alle 16,30 per due mitivi: i maggiori costi che il Comune deve sostenere per rimborsare le ore di permesso ai datori di lavoro dei consiglieri (svolgendosi il consiglio comunale in pieno orario lavorativo) e la difficoltà di partecipazione all’assemblea da parte della cittadinanza”.
“La cosa veramente incredibile ed incresciosa – proseguono – è che, nonostante sia il Partito Democratico ad imporci questo orario essi stessi non lo hanno mai rispettato in quanto si sono sempre presentati in aula dopo 30 minuti dall’orario convenuto generando un malcostume sistematico deplorevole; tale atteggiamento è assolutamente irrispettoso sia nei confronti dei cittadini che hanno pagato inutilmente in tutti questi mesi per ogni seduta 30 minuti di permesso retribuito per ogni consigliere lavoratore sia, ovviamente, nei confronti dei consiglieri che si presentano puntuali. Addirittura il Partito Democratico, attraverso la capogruppo Silvana Pisani cercando di sminuire le nostre argomentazioni ci ha serenamente riferito che fino a marzo 2014 con il precedente regolamento era “consentito” fino ad un’ora di ritardo. Noi non ci stiamo! La tolleranza verso questi atteggiamenti ci ha portato nella sofferente situazione in cui ci troviamo e siamo veramente basiti quando ci vengono date queste pseudo-giustificazioni che riteniamo assolutamente indegne. Siamo dipendenti dei cittadini, stiamo “normalizzando” la politica e questo è rivoluzionario”.