Al via la riqualificazione del centro di Capannori

24 giugno 2015 | 11:02
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Al via la riqualificazione del centro di Capannori
Al via la riqualificazione del centro di Capannori
Al via la riqualificazione del centro di Capannori

Un progetto per riqualificare il centro di Capannori, plasmando un tessuto nuovo, capace di connettere in modo omogeneo le realtà già presenti sul territorio aprendosi al contempo a nuove opportunità: parte lunedì 29 giugno l’iter fortemente voluto dal sindaco Luca Menesini. Il primo cittadino ha illustrato questa mattina (24 giugno) i contorni di un percorso che si preannuncia condiviso, ambizioso e foriero di sviluppi importanti per il territorio interessato: “Partiremo da piazza Aldo Moro – ha spiegato – perché in questi anni è diventata il punto di riferimento direzionale: tutti i maggiori servizi convergono qui. Vogliamo che diventi sempre di più un centro di aggregazione per i cittadini ed un punto di riferimento per le attività commerciali e non soltanto. Questa operazione implica investimenti di un certo tipo per poter dare dignità massima alla frazione capoluogo: gli interventi saranno concentrati dalla rotonda del casalino fino a Tassignano”.

I cambiamenti saranno dunque significativi ed interesseranno sia il versante delle infrastrutture che quello dell’arredo urbano: a questo proposito, dopo una prima fase di confronto con cittadini e associazioni (durerà 2 mesi) verrà emesso un bando per un concorso internazionale, rivolto specificamente agli architetti, affinché propongano le loro ipotesi di pianificazione urbana, sempre restando nell’alveo preventivamente fissato dal Comune. In questo senso non è escluso che possano partecipare anche studi di architettura di acclarata fama. “Questo non è un intervento spot – prosegue Menesini – ma un’azione tangibile, concreta, che deve condurre ad una nuova visione d’insieme. Abbiamo già fatto molto qui: penso ad Arté, ad Artemisia, alla riapertura di un cinema, al puntualissimo servizio navetta e a moltissimi altri interventi. Tuttavia Capannori resta storicamente suddivisa in tre zone: quella direzionale, quella storica e quella commerciale. Ecco, noi vogliamo realizzare un collante forte, una continuità tra queste realtà”.

Il nuovo volto di Capannori dipenderà molto dalle proposte che giungeranno, ma come precisato gli indirizzi sono specifici: piazza Aldo Moro dovrà diventare una vera piazza, anche perché ospita il municipio, le politiche sociali, la polizia municipale ed il centro sociosanitario. Nell’idea di fondo sussiste anche la volontà di alleggerire il centro dal traffico, intervenendo sulla mobilità su gomma e su quella ciclabile. A tal proposito Menesini ricorda come i progetti di raddoppio delle linee ferroviarie siano un’opportunità unica e apre alla possibilità di un collegamento navetta con Altopascio. Il percorso inizierà dunque a prendere corpo mediante una serie di incontri con la cittadinanza. Ogni summit si svolgerà alle 21 e riguarderà una tematica diversa: così lunedì 29 ad Artemisia, si discuterà della Città comunità: cultura, formazione e sociale, mentre mercoledì 1 luglio (nella sala riunioni del Comune) sarà tempo di parlare di Città interconnessa, mobilità e accessibilità. Lunedì 6 luglio il tema sarà quello del Tempo libero: verde, sport, aree attrezzate (ad Artemisia), mentre l’ultimo incontro è previsto per mercoledì 8 luglio: l’argomento sarà La città dei servizi (sala riunioni del Comune).
Menesini ricorda che, nel frattempo, l’amministrazione sta portando avanti altri progetti intimamente connessi al disegno globale ora esposto: “I lavori di rifacimento della via romana (la parte della via vecchia romana n.d.r), finanziati dalla regione Toscana, verranno completati entro settembre. Sono fondamentali, perché quella è la via principale di collegamento al centro. Inoltre stiamo portando avanti il discorso ospitale, perché si colloca nell’ambito della via Francigena e perché ogni anno sempre più gente passa di qua e si ferma. Se è troppo vicino a quello di Altopascio? No, dipende dalle tappe scelte dai viaggiatori e, in generale, non pensiamo che non debba essere portato avanti solo perché non garantisce un ritorno immediato al Comune. Noi facciamo ragionamenti a raggio più lungo”.

Paolo Lazzari