Altopascio, sospeso il contratto per la nuova piscina

“Dopo la pubblicazione delle notizie relative al sequestro di beni detenuti dalla ditta Agm, eseguito dall’autorità giudiziaria con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico, la giunta municipale altopascese si è riunita per deliberare urgentemente di sospendere qualsiasi rapporto con la ditta Agm stessa”. Ne dà notizia l’amministrazione comunale. Questo atto, che viene classificato di autotutela, in assenza di documentazione ufficiale che è stata contestualmente richiesta dall’amministrazione comunale, prelude alla risoluzione del contratto di affidamento della realizzazione del centro sportivo natatorio di Riatri, che la ditta si era aggiudicata al termine di una gara europea conclusasi nel 2009.
Il comune di Altopascio aveva adottato la procedura del project financing vista la spesa decisamente elevata per la realizzazione della piscina e delle altre strutture accessorie, per un costo che sfiora i sei milioni di euro. Seguendo scrupolosamente la legge sugli appalti e il relativo codice, era risultata vincitrice di questa gara l’azienda di Caserta. Nel giugno 2014 erano già apparse sul web notizie preoccupanti sulla Agm e sulla sua situazione. Per trasparenza e correttezza, l’amministrazione comunale aveva chiesto alla Prefettura di Lucca che venisse confermata ufficialmente o fosse smentita la veridicità di tali notizie. Appreso, con una nota del 14 giugno del 2014, che la società Agm si trovava in stato di scioglimento e liquidazione, il 7 luglio 2014 è stato avviato – spiega l’amministrazione – il provvedimento di revoca, che veniva respinto dall’azienda stessa attraverso controdeduzioni ufficiali e la richiesta della sottoscrizione successiva di una nuova convenzione, che non è peraltro mai stata firmata dal sindaco di Altopascio. Tutto questo con grandi difficoltà e continui problemi che avevano di fatto impedito il decollo dell’operazione nel corso degli anni. “Mi preme sottolineare alcuni elementi – dice il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti – che confermano che noi non abbiamo alcuna responsabilità nel fallimento di questa operazione, alla quale abbiamo fortemente creduto, essendo questo l’unico sistema per dotare il territorio di una struttura di questa dimensione e qualità”. “In prima istanza – continua Marchetti – è bene chiarire che il comune di Altopascio non ha speso nemmeno un centesimo. Infatti, essendo un project financing, tutto quanto è stato fatto in ambito progettuale è stato sempre a carico del soggetto privato, visto che noi, inteso come amministrazione comunale, non abbiamo affidato alcun incarico. Oltre a questo – continua Marchetti -, vedendo come si evolveva la vicenda, avevamo già studiato in questi mesi dei piani alternativi, anche alla luce delle nuove tecnologie esistenti. Intanto una possibilità concreta è quella di stralciare dall’intero progetto la parte estiva e realizzare con fondi nostri una piscina scoperta e un’area a disposizione degli altopascesi durante i mesi più caldi con piccole strutture ricettive . Potrebbe essere questo un modo per superare i tanti problemi e cominciare a realizzare una parte del bel progetto che ancora non ci rassegniamo a abbandonare. La piscina estiva potrebbe essere successivamente coperta e essere disponibile anche nei mesi invernali”.