Rifiuti, il Comune ribadisce: “Tariffa invariata”



“Ribadisco che la tariffa dei rifiuti a Capannori per cittadini e aziende per il 2015 rimane invariata. Non siamo abituati a diffondere informazioni non veritiere come ci accusa invece qualcuno che siede nei banchi dell’opposizione che su questo argomento, senza alcun senso di responsabilità, sta mettendo in giro affermazioni incomplete e per questo, strumentali creando inutili e dannosi allarmismi nella popolazione”.
Inizia così la risposta dell’assessore all’ambiente Matteo Francesconi al gruppo consiliare Movimento 5 Stelle che, secondo l’assessore, diffondendo dati del tutto parziali e quindi fuorvianti sulle tariffe rifiuti 2015 lanciando pesanti e immotivate accuse all’amministrazione comunale.
“Il cambio di rapporto percentuale tra quota fissa e quota variabile della tariffa – prosegue Francesconi – non significa affatto un aumento della tariffa ma una diversa ripartizione dei costi. Il costo complessivo di gestione dei rifiuti, secondo quanto attestato nel piano finanziario è invariato dal 2014 al 2015 rimanendo a quota 8 milioni e 300 mila euro. Se non aumentano i costi non si capisce come possa aumentare la tariffa”.
Le affermazioni dell’assessore all’ambiente sarebbero supportate da dati nero su bianco. “Confrontando le cifre del piano finanziario della tariffa 2014 – dice l’assessore – quando la percentuale era 50 per cento per la quota fissa e 50 per cento per la quota variabile e 50 per cento a carico delle utenze domestiche e 50 per cento a carico delle non domestiche, con quelle del 2015 (60 per cento fissa e 40 per cento variabile con 47 per cento a carico delle utenze domestiche e 53 per cento delle non domestiche) emerge che a fronte di un incremento totale della quota fissa pari all’11,5 per cento per le utenze domestiche e al 25,74 per cento per le non domestiche assistiamo ad una diminuzione del 23,83 per cento per le utenze domestiche e del 14, per cento per quelle non domestiche. Dati che smentiscono i dati e gli aumenti tanto sbandierati dai pentastellati e che nella massima trasparenza sono a disposizione di tutti”.
“La tariffa dei rifiuti a Capannori – prosegue Francesconi – si conferma anzi come una delle più basse in Toscana: una famiglia capannorese paga in media 220 euro l’anno, che significa 60 centesimi al giorno. Le aziende, inoltre, hanno la possibilità di scaricare l’Iva al 10 per cento (grazie alla tariffa puntuale) e saranno avvantaggiate dal fatto che il valore della tariffa sarà deducibile ai fini Irap e Irpef con un risparmio di imposta di circa il 30 per cento. Capannori inoltre continua ad essere il primo comune a livello provinciale per percentuale di raccolta differenziata ed è sempre più preso a modello da gruppi 5 stelle, Meetup ed altri Comuni”.
“Nel 2015 abbiamo rimodulato in piccola percentuale il carico fiscale a favore delle famiglie (si passa dal 50 per cento per famiglie e 50 per cento per aziende, rispettivamente al 47 per cento e al 53 per cento) come dai dati consuntivi della tariffa dell’ultimo biennio e quindi per una ripartizione più equa della tariffa stessa – afferma il presidente di Ascit, Maurizio Gatti.- Se le aziende possono scaricare l’Uva e beneficiare di detrazioni fiscali questo non può avvenire per le famiglie. Non deve creare allarmismo il fatto che è stata aumentata la percentuale di quota fissa perché a questo corrisponde una diminuzione della quota variabile. Insomma cambiano gli addendi ma il risultato è lo stesso. Confermo quindi che le tariffe per il 2015 restano invariate. Ricordo inoltre che la proiezione del conguaglio 2014, prevede che la maggior parte delle utenze nel 2014 è andata a credito”.
Secondo le proiezioni del conguaglio 2014 si stima che le utenze domestiche che avranno un conguaglio a credito siano 13.592, pari al 71 per cento e che solo 5.561 utenze pari al 29 per cento avranno un conguaglio a debito. Per le utenze non domestiche 1620, pari al 60,2 per cento, avranno conguaglio a credito e 1.008 pari al 39,8 per cento a debito.
La quota variabile, infine, nel 2015 diminuisce del 23,83 per cento per le utenze domestiche e del 14,1 per cento per le non domestiche.