Una lezione sul palcoscenico, a Porcari in scena ‘Fuori misura’

A un anno dal suo debutto, con 77 repliche in territorio nazionale e 44 tutto esaurito al Teatro Leonardo di Milano, Fuori Misura continuerà a stupire, a divertire e a commuovere le platee di tutta Italia anche nella stagione 2015/16. L’appuntamento è per domenica (11 ottobre) alle 16,30 all’auditorium di Porcari. Fuori Misura è un monologo, o meglio un dialogo con il pubblico, interpretato magistralmente da uno eclettico attore emergente Andrea Robbiano, vincitore dell’Eolo Award 2015, che sa creare un rapporto empatico con gli spettatori e che, grazie anche a un testo brillante e profondo di Valeria Cavalli che con Claudio Intropido firma anche la regia, diverte e coinvolge il pubblico in sala.
La storia è quella di Andrea che ha un sogno: insegnare. Ma nonostante il 110 e lode in lettere per vivere è costretto a lavorare in un call center, finché un giorno finalmente riceve l’incarico di una supplenza proprio nel liceo da lui frequentato da ragazzo. La professoressa che deve sostituire gli lascia l’arduo compito di spiegare “vita e opere di Giacomo Leopardi”. Così Andrea, anzi il professor Roventi, dovrà misurarsi con una classe che sarà rappresentata dagli spettatori in teatro: nasce una magica “lezione” nella quale si mescoleranno poesie, riflessioni personali, interazioni con la platea, momenti di grande ironia e divertimento. Il pubblico si troverà così a ripensare ai giorni di scuola, ai banchi, agli sguardi assonnati degli studenti e a quelli indagatori dei professori, ai muri verdolini che hanno ascoltato teoremi, sintassi, formule versioni in latino, interrogazioni di storia e anche tante poesie lette e recitate a memoria come fossero la lista della spesa. E in queste aule, già di per sé strette, alcuni autori per la loro grandezza ci stanno a malapena.
Uno di questi è Leopardi, che giganteggia senza essere un eroe. Non è facile sciogliere la sua figura dal peso degli stereotipi, dei secoli e dei programmi scolastici, per restituirlo nella limpidezza delle sue parole e nella lucidità feroce e affilata delle sue domande. Serve un’emozione, un passaggio empatico di testimone che permetta agli spettatori di scavalcare i due secoli che li separano dal poeta per ritrovare in lui i nostri stessi desideri, ansie, illusioni. Fuori Misura con ironia e delicatezza riesce a combinare l’incontro e spostare il punto di vista proprio a metà tra quella siepe e l’infinito.