Fantozzi: “Sulle barricate contro la fusione dei Comuni”

24 ottobre 2015 | 12:51
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Fantozzi: “Sulle barricate contro la fusione dei Comuni”

No all’accorpamento di Comuni per aree geografiche della Lucchesia. a dire un no secco all’ipotesi è il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi. “Accorpare i comuni? Si può far tutto, basta farlo bene – dice il primo cittadino . Si cominci con l’accorpare e diminuire le regioni, fonti di sprechi inauditi, si cancellino altri privilegi e sprechi miliardari e nel frattempo si ragioni seriamente ed in forma condivisa del riordino dei Comuni italiani, colonna vertebrale d’Italia, i cui problemi sono poco in confronto. Si discuta di come spendere bene le risorse, se per il cittadino è un bene o un male avere un controllo ed un potere decisionale a lui più ravvicinato e diretto, si dica o si smentisca che l’identità culturale vale ancora per questa comunità che è nazionale ma da sempre tradizionale e locale fino al midollo. Solo allora si farà sintesi. Questo è ciò che va fatto”.

“Lo studio compiuto sulla Lucchesia, con soli tre Comuni – prosegue Fantozzi – mette letteralmente i brividi non perché fatto male anzi, ma perché teso a distrarre, ad ingannare a confondere i termini del problema riducendo la questione ai soli aspetti economici, i quali seppur importanti non sono certo e non potranno mai essere predominanti o distinti da quelli sociali, politici e culturali. Qui si parla di Italia, non del suo solo bilancio. Ridurre Lucca a tre feudi, farlo in nome di presunti risparmi economici tutti da verificare, agire dall’alto con la scusa della fretta o dei dettami europei sulla pelle delle più antiche istituzioni del mondo occidentale, in nome poi di riforme sempre al limite dell’improvvisato, significa non avere conoscenza e sottovalutare fino al disprezzo la nostra identità e le nostre tradizioni, il cui valore semplicemente non ha prezzo. Chi confonde, specie tra gli amministratrici pubblici, l’identità secolare spesso millenaria di una comunità umana e del suo territorio con il campanilismo, non è uno statista illuminato ma un ignorante che con il buon intento di parlare alla pancia di cittadini stanchi di sprechi sbaglia completamente il messaggio da inviare compiendo un errore di faciloneria tragico quanto potenzialmente irreversibile. Io non sono tra coloro che plaudono, che già si immaginano candidati in pectore di chissà quali babilonie dove i piccoli ed i medi comuni sarebbero condannati con certezza e senza speranza a diventare enormi periferie abbandonate all’incuria generale ed al degrado civico. No. Sono tra coloro i quali isseranno al vento i gonfaloni comunali, ergeranno barricate umane al tentativo di fuggire da un decentramento che è solo da regolare per tornare frettolosamente ad un accentramento fallimentare nel passato come nel futuro”.
“Montecarlo di Lucca – dice ancora Fantozzi riferendosi alla sua realtà – è quell’esempio di tutela del paesaggio, di civiltà urbanistica italica, di vitalità culturale e turistica, di dinamismo commerciale, di tradizione agricola perché i suoi cittadini hanno avuto non solo la volontà che così fosse ma gli strumenti per farlo, per decidere di se e del loro più immediato destino. Non ci importa se in tempo di crisi siamo tutti più poveri e senza risorse se però siamo più autentici, se possiamo contare sulla qualità della vita che ci siamo scelti, spesso a caro prezzo. Accorparsi con comuni venti volte più grandi vorrebbe dire annacquare questa attenzione fino a farla diventare pericolosamente irrilevante. Significherebbe cancellare una evoluzione frutto dell’impegno di generazioni di italiani, abdicare al presidio del territorio e delle comunità ed infrangere le promesse e le premesse della nostra vita democratica e repubblicana. Già sentiamo parlare di contributi a fondo perduto ai Comuni che si fondano per loro scelta, come si comprava con le perline colorate la terra agli indiani, già si scomodano insigni studiosi ammaestrati a dovere per certificare inesistenti inesorabili percorsi, già si proiettano futuribili risultati elettorali locali stuzzicando appetiti feudali. Si getta via letteralmente il bambino con l’acqua sporca, quando si è con le spalle al muro pretendendo anche di passare per intelligenti e precursori riformatori”.
“A questo medioevo renziano – dice Fantozzi – come montecarlesi ed italiani ci opporremo, a questi “fondamentali” di identità ed autonomia non rinunceremo mai, diventeremo la Alamo di Toscana se il governatore Rossi, appoggiato magari anche da qualche visionario tornacontista del centrodestra o cinquestelle, vorrà “imporcelo per le vie democratiche”. Sarò il primo e l’ultimo come sindaco a lasciare il campo intatto dei nostri confini comunali se si vorrà cancellare a colpi di matita non solo la storia ma l’identità della nostra comunità, e come Churchill saremo pronti a versare sangue, sudore e lacrime per difendere ogni palmo della terra verde intatta di casa nostra, che abbiamo ereditato e che vogliamo così tramandare ai montecarlesi che verranno. In guardia, Difenderemo la nostra isola verde, a qualunque costo, ci batteremo nelle istituzioni, combatteremo nelle vigne, tra gli oliveti, nelle strade, all’ombra delle nostra mura. Non ci fonderemo mai se questo significa perdere noi stessi”.