Buone pratiche accoglienza, Capannori fa da esempio

Capannori esempio di buone pratiche per l’accoglienza ai migranti. E’ quanto emerge dal rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia illustrato al ministero dell’interno lo scorso 21 ottobre alla presenza del sottosegretario all’interno, Domenico Manzione e del capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Morcone, elaborato da un gruppo di studio appositamente costituito al dipartimento.
Obiettivo, produrre un documento ai fini della valutazione dell’attuale fenomeno migratorio e delle prospettive future, quantificando gli investimenti pubblici ed identificando le buone pratiche per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema dell’accoglienza.
Tra le best practices individuate nel rapporto viene citata l’attività di accoglienza svolta dal Comune di Capannori, quale esempio di attuazione del modello toscano di accoglienza diffusa e di integrazione sociale. E’ stato messo in rilievo da parte del ministero dell’interno come le strutture di accoglienza non si limitino a garantire vitto e alloggio ma sviluppino percorsi e attività finalizzati ad integrare nella società italiana i migranti ospitati, per preparare le persone al termine del percorso di accoglienza, ad integrarsi nella società, acquisendo la conoscenza della lingua italiana, conoscenze professionali per trovare un impiego e rendendosi autonomi dal punto di vista economico e abitativo.
Nel rapporto sull’accoglienza viene evidenziato come nel Comune di Capannori i migranti siano impiegati in attività di pulizie di parchi pubblici ed in generale in attività di cura dei luoghi del paese in collaborazione con le associazioni di volontariato. Nel citato documento la formazione professionale e gli stage lavorativi sono stati considerati dal Viminale un aspetto chiave nel processo di integrazione socio – culturale, che viene attuato in collaborazione con l’amministrazione e in sinergia con le agenzie formative del territorio ed i centri per l’impiego.