Dal comitato di Zone primo no a impianto Salanetti

9 novembre 2015 | 12:25
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Dal comitato di Zone primo no a impianto Salanetti

No all’impianto di carbonizzazione nell’area di Salanetti. A dirlo è il comitato di Zone che esprime il proprio dissenso sulla realizzazione proposta dalla ditta di Luca Gelli. “Nell’area di Salanetti sono già concentrate numerose attività che trattano rifiuti (due piattaforme Ascit, Valfreddana recuperi, Ageco) – dice il comitato – e pertanto la realizzazione di tale impianto aumenterebbe di molto la criticità del sito. L’area che dovrebbe accogliere l’impianto è soggetta ad andare periodicamente sott’acqua (foto riportate in vari siti internet lo dimostrano ampiamente) ed è uno dei motivi che in passato hanno sconsigliato di costruirvi un impianto di compostaggio”.

“La nostra contrarietà all’incenerimento – dice ancora il comitato si concretizzò a suo tempo in una lotta che produsse i suoi frutti positivi quando era prevista la costruzione di un inceneritore sul territorio di Capannori. Poiché anche in questo caso si tratta di incenerimento la costruzione dell’impianto in oggetto ci vede decisamente contrari. Da quanto abbiamo appreso l’impianto in oggetto, che dovrebbe trattare 60mila tonnellate l’anno di materiale , risulta essere il primo in assoluto, e quindi non ne sono conosciute le ricadute sull’ambiente e sulle persone. Non ci piace fare da cavie”.
“Sempre da quanto abbiamo appreso – prosegue il comitato – tale impianto non risolverebbe il problema del riciclaggio della frazione organica prodotta dai cittadini di Capannori. Molto materiale verrebbe importato da fuori Comune. Noi, cittadini di Zone, ci adoperiamo per una raccolta differenziata molto spinta e siamo ben convinti della validità degli obiettivi che si pone Rifiuti zerodi cui anche il Comune di Capannori è promotore ma l’impianto in oggetto verrebbe a stridere fortemente con gli obiettivi che si sono posti i cittadini e l’amministrazione di Capannori. Per i motivi sopra esposti invitiamo l’amministrazione provinciale e tutti gli altri enti di competenza a non permettere la costruzione dell’impianto di carboniizzazione idrotermale di cui all’oggetto”.