Doppio appuntamento con il teatro amatoriale al Rassicurati di Montecarlo

19 dicembre 2015 | 08:42
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Doppio appuntamento con il teatro amatoriale al Rassicurati di Montecarlo

Domani (20 dicembre) al teatro dei Rassicurati di Montecarlo alle 16 l’associazione culturale Compagnia del Calzino / Zola Predosa mette in scena Auntie & Me – Zietta e io di Morris Panych (traduzione Valentina Rapetti). Kemp apprende da una lettera che l’anziana zia Grace, di cui conserva solo un vago ricordo d’infanzia, è moribonda. Abbandona quindi quel poco di messa in scena che regge la sua vita per correre al suo capezzale, nella speranza (a tratti malcelata) di mettere le mani sull’eredità dell’anziana parente.

Appare chiaro fin da subito che l’anziana Grace conduce una vita tutt’altro che lussuosa, e che ha probabilmente sempre vissuto una vita povera e solitaria; ma Kemp sembra non accorgersene, impegnato a recitare la parte del nipote premuroso, intento a recuperare quegli affetti famigliari che non ha mai avuto e che ora paiono completamente riassunti nel flebile filo che lo lega alla zia. La veglia tuttavia si prolunga: le stagioni si susseguono, la zia sembra godere di una salute assai migliore del previsto, e i due si trovano a “convivere” ben più a lungo di quanto Kemp si aspettava. Prende avvio tra i due una schermaglia dall’irresistibile humor nero: lui cerca in ogni modo di convincerla che DEVE morire (arrivando a progettare di ucciderla), mentre la presenza del nipote sembra inspiegabilmente far ringiovanire la taciturna Grace, che trae dalla presenza del nipote nuove ragioni per aggrapparsi alla vita. Nell’esilarante trascorrere dei giorni e delle stagioni, i due finiscono per tracciare un quadro assolutamente disincantato di loro stessi, finendo per mostrarsi per ciò che sono: un uomo solo alla perenne ricerca di se stesso e di quell’affetto che gli è sempre stato negato, e una donna anziana abbandonata al proprio destino di solitudine, di cui sembra ricordarsi solo quel nipote che ne desidera ardentemente la morte.
A seguire, alle 17,45 circa, ci sarà il laboratorio Metti il Bullo nella Bolla, della classe II F del Polo scientifico tecnico professionale Fermi Giorgi. Si terrà una performance teatrale ispirata al romanzo Il Signore delle mosche di William Golding.
Gli unici sopravvissuti ad un disastro aereo sono un gruppo di ragazzi inglesi di buona famiglia borghese. I ragazzi all’inizio sono molto spaesati e si vedono costretti a vivere in un’isola deserta. Cercano di sopravvivere nel disperato tentativo di auto-organizzarsi e governarsi con regole precise, ma la situazione precipita in breve tempo.
Dapprima, i ragazzi decidono di eleggere un unico leader, Ralph, un ragazzo con grandissime doti di intelligenza che diventa, sin da subito, il punto di riferimento per tutti i sopravvissuti. Ralph cerca di trovare delle soluzioni per attirare possibili soccorsi, ma tutto il suo pensare e creare non riesce ad ottenere i risultati sperati. Comunque non si dà per vinto e coordina la vita dei ragazzi sull’isola, l’organizzazione, la difesa del fuoco, la creazione dei rifugi, la scelta delle leggi.
La quiete di leader per Ralph dura poco, difatti un altro personaggio cerca di prevalere sul gruppo; il ragazzo si chiama Jack, vuole convincere gli altri superstiti a stare con lui, occupandosi della quotidianità, cacciando e procurando cibo. La situazione precipita quando i giovani intravedono un presunto mostro che vivrebbe all’interno dell’isola, un demone ignoto ancestrale che terrorizza tutti rendendo la vita sempre più terribile. I cacciatori a quel punto decidono di lasciare come tributo un macabro totem, una testa di maiale mozzata lasciata da Jack come offerta alla bestia che con il tempo si riempie di larve di mosche e che prenderà il nome di “Signore delle mosche”.