Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato

27 gennaio 2016 | 12:01
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Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato
Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato
Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato
Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato
Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato
Assi, Capannori presenta le ipotesi di nuovo tracciato

Assi viari, dopo il sì condizionato del consiglio superiore dei lavori pubblici il comune di Capannori è già pronto con le sue proposte di modifica del progetto originario per garantire una maggiore sostenibilità idraulica e un minore impatto sui territori. Menesini, che presenta le idee dell’amministrazione in comune a Capannori ha le idee chiare sul tema: “L’obiettivo non può essere solo liberare la circonvallazione di Lucca dai flussi di traffico ma liberare tutti i centri abitati. E la soluzione è avere più interconnessioni con la viabilità esistente sull’asse nord sud, da Marlia a San Pietro a Vico, per drenare il traffico”.

 Menesini commenta positivamente, poi, l’ipotesi che non si debba più realizzare il sottopasso all’acquedotto del Nottolini nell’ambito del collegamento est ovest fra i due caselli autostradali di Lucca e del Frizzone: “Questo – commenta – cambia la prospettiva perché fino a ieri non si poteva fare subito il collegamento con Lucca Est mentre ora è possibile”. Menesini, poi, propone un collegamento a raso (eliminando così l’ipotesi di sovrappasso da 800 metri di lunghezza e quasi 10 di altezza nel punto massimo) fra Pieve San Paolo e quindi via di Tiglio, vicino all’ospedale San Luca e l’asse est ovest, con l’obiettivo di liberare la frazione dal traffico pesante. L’altra novità da introdurre in sede di progettazione definitiva è, per Capannori, la necessità di prevedere il collegamento da Antraccoli al Frizzone non più lungo con via Chelini ma direettamente con il Pip di Carraia. Il nuovo tracciato, insomma, collegherebbe via Chelini dal cimitero di Tassignano con via Tazio Nuvolari e di lì al Frizzone realizzando un bretella di qualche chilometro “dove – sottoliena Menesini – adesso ci sono solo campi, in questo modo si libererebbero via del Casalino, e quindi Tassignano, Santa margherita e Carraia dal traffico pesante”. Anche per Marlia l’obiettivo dell’amministrazione è il medesimo, ovvero liberare la viabilità ordinaria dal peso del traffico, in particolare viale Europa, via Lombarda e via del Fanuccio, mettendo le aziende le zone produttive che insistono tra san Pietro a Vico e Marlia in condizione di raggiungere rapidamente l’asse di scorrimento e quindi non dover tornare con i propri mezzi nel tessuto urbano di Marlia.
Alla fine quindi le proposte di Capannori fanno praticamente piazza pulita di tutte le opere fin qui previste, per lo più sovrappassi e sottopassi, più impattanti sul territorio sul tessuto urbano esistente. “Per noi i due assi est ovest e nord sud devono essere il più possibile a raso ed avere intersezioni con le viabilità esistente garantendo l’accesso dal territorio per garantire il drenaggio del traffico”, dice Menesini. “Secondo noi – continua il primo cittadino – attraverso l’eliminazione della infrastrutture più artificiose, come ad esempio il superamento dell’acquedotto del Nottolini che adesso si sa che potrà essere superato senza sottopassi (opera valutata in 25 milioni di euro, ndr), si riuscirebbero anche a risparmiare parecchi soldi da destinare ad opere di collegamento come la bretellina di Tassignano, che costerà sempre di meno. Al momento tutto il progetto degli assi viari è stimato intorno ai 260 milioni di euro. Con le nostre propsote di abbassa il budget e si garantisce più funzionalita ale nuove strade. Il progetto così come è stato concepito da Anas in realtà era calato dall’alto e non teneva conto della vivibilità del territorio. Adesso – conclude il primo cittadino di Capannori – bisogna procedere recuperando il lavoro fatto e integrandolo con queste modifiche. Ad esempio vorrei recuperare il lavoro fatto fino ad ora dai cittadini e dai garanti dell’inchiesta pubblica e dai progettisti in modo da poter far convergere tutto nella progettazione definitiva”. 

L’iter del progetto
Se ne parla da venti anni, 13 anni fa per la prima volta che il comune di Capannori ebbe in mano le carte del progetto di massima ed era sindaco al primo mandato, da poco insediato, Giorgio Del Ghingaro. Quando tecnici e assessori si trovarono a fare il sopralluogo sull’ipotetico tracciato in una mattina del settembre 2004 ne emerse uno scenario apocalittico, decine di infrastrutture, cavalcavia e sottopassi, e una strada che tagliava in due molti dei centri abitati del comune di Capannori. Il progetto fu definito improponibile, basti pensare che lungo la direttrice nord sud era previsto un sovrappasso che si sarebbe alzato da Lammari da via dell’Ave Maria per arrivare a scendere alla rotatoria di Antraccoli e superare Lunata e Antraccoli in sopraelevata. Dopo circa 13 anni l’asse nord sud torna per così dire con i piedi per terra, attraverso un processo di sottrazione delle opere più impattanti sull’ambiente, sull’urbanistica e sulla vita dei cittadini, portato avanti attraverso mediazioni e ripensamenti. L’ultima sforbiciata tocca ancora al Comune di Capannori anche se questa volta a “togliere” sovra e sotto passi è Luca Menesini. Un progetto che ora sembra abbastanza sostenibile, sopratutto alla luce delle modifiche proposte dai capannoresi, anche se di un collegamento veloce tra la Mediavalle e i caselli autostradali in realtà rimane poco, sembra più l’idea di una nuova strada di poco dissimile da quelle esistenti su cui però convogliare tutti mezzi pesanti. Opera che comunque ogni anno che passa è sempre più indispensabile sopratutto sulla direttrice nord-sud, ma che ora sembra di essere alle battue finali. 
Dopo la valutazione del consiglio superiore dei lavori pubblici, il progetto degli assi viari, dovrà essere vagliato dal Mit (ministero infrastrtuture e trasporti), che una volta dato il via libera al progetto di massima, lo dovrà mandare alla Corte dei conti, per accertare la copertura economica dell’opera pubblica. Superati questi due passaggi che non sono solo formali, il progetto dovrà arrivare al Cipe per il finanziamento e qui si aprirà la fase della progettazione, dove potranno trovare spazio e attuazione anche le richieste di Capannori e le eventuali modifiche. Una volta ultimata la progettazione nel dettaglio tutto l’incartamento tornerà al Cipe e in teoria potrebbero iniziare ad aprirsi i cantieri.

Gabriele Mori