Castelvecchio di Compito, la casa diventa “sociale”

28 gennaio 2016 | 15:22
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Castelvecchio di Compito, la casa diventa “sociale”

Sarà Capannori a ospitare in provincia di Lucca il primo esempio di housing sociale con caratteristiche di cohousing realizzato da soggetti pubblici. La Regione ha infatti finanziato il 100% del progetto, pari a 1 milione e 133 mila euro: sarà realizzato un innovativo insediamento abitativo in una zona collinare in via del Molinetto a Castelvecchio di Compito, che, da una parte, contribuirà a contenere il disagio abitativo e, dall’altra, promuoverà una diversa cultura dell’abitare, sperimentando sul territorio un nuovo modo di vivere insieme, improntato alla condivisione di alcune funzioni e di alcuni spazi da parte delle varie famiglie.

Il cantiere del progetto, redatto in collaborazione con Erp, aprirà la prossima estate e prevede la realizzazione di sei unità abitative di housing sociale e cohousing in un’area libera di proprietà comunale, attualmente incolta, inserita in un contesto residenziale in mezzo al verde. Il nuovo complesso abitativo sarà una rilettura in chiave contemporanea della tipologia della corte proponendo un nuovo modo di abitare.
L’edificio sarà articolato in tre corpi principali collegati e, per ridurre l’uso del suolo, si svilupperà su due piani più un seminterrato. Al piano terra, in una zona centrale, ci saranno gli spazi del cohousing dove si troveranno la lavanderia, la stanza per gli ospiti, cucina e dispensa, un salone polivalente e un bagno. Ai lati saranno collocati due appartamenti da 73,50 metri quadrati ciascuno; quello ad est potrà accogliere un diversamente abile. Al primo piano ci saranno due appartamenti gemelli dei sottostanti ai due lati, mentre nella parte centrale ce ne saranno due di taglio più piccolo (62,50 metri quadrati). Ogni abitazione sarà dotata di un ripostiglio interno, due balconi, una cantina ed un garage coperto. Anche lo spazio esterno si articolerà su diversi livelli. A sud si troverà una corte da vivere all’aperto durante la stagione estiva direttamente collegata con gli spazi comuni interni che ospiterà un’area con i giochi per bambini, una zona per il barbecue e un giardino. A nord è prevista la realizzazione degli orti utilizzabili anche a fini educativi e didattici, uno spazio per il barbecue, un’area per serre invernali, un ricovero per gli attrezzi e una zona dove effettuare il compostaggio domestico. L’edificio prevede una struttura di fondazione e della porzione seminterrata realizzata in cemento armato mentre le altre parti in elevazione, i solai piani e la copertura saranno realizzati in legno. Per massimizzare l’efficienza energetica e favorire l’isolamento, le pareti perimetrali, anch’esse di legno, saranno rivestite da una strato di fibra di canapa e di legno. Sul tetto saranno installati impianti per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, in modo da renderlo quasi autosufficiente.
Con quest’opera l’amministrazione comunale intende promuovere una diversa cultura dell’abitare basata sulla compartecipazione di diversi nuclei familiari a momenti della vita. Ad esempio i bambini potranno giocare in spazi comuni accuditi da una persona, mentre i genitori sono al lavoro o stanno sbrigando commissioni per gli altri che abitano negli alloggi. Il nuovo insediamento abitativo sarà anche un modello per l’efficienza energetica e il basso impatto ambientale grazie, ad esempio, all’utilizzo del legno e della fibra di canapa nelle pareti. Le abitazioni saranno assegnato tramite un bando pubblico secondo requisiti sociali e di reddito e con una particolare attenzione a giovani famiglie con bambini. “E’ un progetto molto innovativo – spiega l’assessore alle Politiche sociali Ilaria Carmassi – che ben si sposa con le politiche sociali, ambientali ed urbanistiche che caratterizzano la nostra amministrazione. Il suo obiettivo è infatti quello di legare l’edilizia sovvenzionata e agevolata con aspetti finalizzati a favorire la coesione sociale. Si prevede, in una concezione del tutto nuova dell’abitare per la nostra realtà e assimilabile in qualche modo alle corti di una volta, la compartecipazione delle diverse famiglie a momenti della vita e la realizzazione di spazi comuni per favorire le relazioni umane e lo scambio di servizi, secondo principi di solidarietà e mutualità. Questo modello di housing sociale è inoltre sostenibile da un punto di vista ambientale perché punta all’efficienza energetica grazie ai materiali e alle tecniche di costruzione utilizzati”.
“Sono molto soddisfatto per il finanziamento da parte della Regione Toscana di questo progetto pilota per la Provincia di Lucca – afferma il presidente di Erp Francesco Franceschini – A Capannori nascerà infatti un esempio altamente innovativo di housing sociale caratterizzato da spazi e servizi comuni e quindi finalizzato anche alla condivisione e alla coesione sociale che potrebbe diventare un modello da replicare. Un nuovo modo di concepire l’abitare coniugato con la sostenibilità ambientale e il rispetto delle caratteristiche e delle tradizioni del territorio rivisitate in chiave moderna”.