Biocarbonizzatore, M5S propone il referendum

6 febbraio 2016 | 16:00
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Biocarbonizzatore, M5S propone il referendum

Il M5S di Capannori torna oggi, con una nota, sulla vicenda del bio carbonizzatore a Capannori e propone di indire un referendum tra i cittadini sull’impianto. “Come gruppo consiliare Movimento 5 Stelle – si legge – prendiamo atto che presso la Provincia di Lucca è iniziato un nuovo iter per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale – Via – in base all’avvalimento delle strutture della Provincia da parte della Regione Toscana per cui gli stessi dipendenti della Provincia che lo scorso anno inviarono alla società Gielle il preavviso di diniego per carenze documentali dovranno effettuare una nuova istruttoria. Il quantitativo di rifiuti che potranno essere trattati nell’impianto della società creo (subentrata alla Gielle) è lo stesso del progetto precedente, ovvero 60.000 tonnellate annue che vengono mascherate come trattamento del solo rifiuto organico che, per il solo comune di Capannori (da dati ufficiali Ascit) nel 2014 è stato soltanto di 5.960 tonnellate”.

La nota prosegue così: “Considerato che nella relazione del progetto è dichiarato che l’impianto tratterà i rifiuti locali ci chiediamo: ma se localmente si producono soltanto 6.000 tonnellate annue di organico, le altre 54.000 cosa saranno? Saranno forse i fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue industriali?  Oppure saranno rifiuti da fibre tessili grezzi provenienti da industrie tessili? Addirittura, nella relazione tecnica presentata dalla società Creo è dichiarato che non si possono conoscere i quantitativi delle diverse tipologie di rifiuti che potranno essere trattati e quindi, chissà se poi l’impianto si troverà a trattare tipologie di rifiuti che non vengono neppure prodotti localmente vista la numerosità di tipi di rifiuti che questo carbonizzatore potrà trattare”.
“Visto che questo impianto di trattamento di rifiut – si legge ancora – i è di fatto un impianto di incenerimento – così come definito sia dall’Unione Europea ed anche da Rossano Ercolini in una assemblea pubblica – perché non far esprimere i cittadini di Capannori attraverso un Referendum consultivo come previsto dallo Statuto comunale? Poiché i cittadini saranno coloro che subiranno gli eventuali effetti negativi di tipo ambientale (e quindi di salute) che questo impianto industriale potrebbe generare, riteniamo doveroso che sia data la possibilità agli stessi cittadini di potersi esprimere su un tema così importante per il futuro del loro territorio. L’amministrazione Comunale di Capannori non sembra molto interessata a diffondere informazioni in merito a questo argomento nonostante sia molto importante per la Comunità e ve ne diamo una prova concreta: considerato che si possono presentare alla Provincia osservazioni a questo progetto entro il termine inderogabile del 13 febbraio prossimo. Ci dicono che il Comune non ci può fare niente, che le decisioni le prendono i tecnici e che pertanto il referendum non si può fare. Noi riteniamo invece che la partecipazione diretta dei cittadini sia uno straordinario strumento di democrazia”.