Asili nido Altopascio modello a livello internazionale

15 febbraio 2016 | 11:08
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Asili nido Altopascio modello a livello internazionale
Asili nido Altopascio modello a livello internazionale
Asili nido Altopascio modello a livello internazionale

Altopascio modello scolastico internazionale. E’ questa la sintesi di un crescente interesse della comunità scolastica mondiale ai progetti innovativi e alle modalità di insegnamento praticato nelle scuole altopascesi, con l’ultimo esempio della presenza di quattro studiose francesi di queste problematiche che effettuano in questi giorni uno stage formativo proprio ad Altopascio. Per dare loro il benvenuto c’erano il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti e il vicesindaco Francesco Fagni, che hanno ringraziato le stagiste per l’interesse e augurato loro buon lavoro.

“Indubbiamente – hanno sottolineato Marchetti e Fagni-  apprendere che studiose di altissimo livello del più importante istituto di formazione francese abbiano scelto proprio Altopascio e le sue scuole, in particolare l’asilo nido Primo Volo, per uno stage formativo, oltre a riempirci d’orgoglio è la testimonianza e la riprova che tutto quanto abbiamo fatto nel settore scolastico, sia in termini di investimento economico che umano e tecnico, ha avuto ottimi risultati”.
La collaborazione con l’Ifts (Istituto francese per la formazione degli operatori sociali) e l’amministrazione comunale di Altopascio è nata a seguito di un contatto avvenuto con la professoressa Sylvie Rayna docente dell’Università di Parigi in occasione di un viaggio studio per visitare i servizi educativi all’infanzia della città parigina.
Questo contatto è sfociato nella pubblicazione di due articoli sulla rivista internazionale per l’infanzia Le Furet riguardanti progetti realizzati presso il nido d’infanzia Primo Volo, un progetto che ha affrontato con i bambini la tematica dell’educazione all’arte prendendo spunto dalla storia e dalle opere del famoso pittore Kandinsky. Il secondo articolo pubblicato dalla rivista francese è stato centrato nell’illustrare un altro progetto in corso al nido e relativo all’educazione all’arte e alla natura, coinvolgendo i bambini a fare esperienze all’aperto e utilizzando materiali naturali nel gioco e nelle scoperte fatte nel giardino.
Il contatto avvenuto con la rivista Le Furet ha aperto la strada ad altre collaborazioni e in particolare la professoressa Sylvie Rayna ha messo in contatto il servizio scolastico di Altopascio con la responsabile del Institut de Formation en Travail di Grenoble per l’organizzazione di questo stage formativo. A seguito di serrati contatti con la dottoressa Marie Laure Bonnabesse è stato possibile organizzare questo stage formativo accogliendo presso i servizi educativi del Comune di Altopascio quattro studentesse che stanno formandosi alla scuola di Grenoble: Laure Marie-Alice, Laurie Revol, Emilie Renaud e Céline Nien.
Il percorso formativo ha subito suscitato estremo interesse da parte delle studentesse francesi per conoscere le modalità organizzative dei servizi educativi e in particolare le modalità pedagogiche applicate ad Altopascio.
Al progetto formativo hanno aderito, oltre al comune di Altopascio, l’istituto comprensivo e il nido domiciliare accreditato Le Ciliegine, attraverso il coinvolgimento del nido d’infanzia comunale Primo Volo, della scuola dell’infanzia di Chimenti e appunto del nido domiciliare Le Ciliegine.
Lo stage prevede la permanenza ad Altopascio per un mese delle quattro studentesse e terminerà il 5 marzo. L’organizzazione prevede la possibilità per tutte e quattro le studentesse di potere conoscere i tre servizi educativi coinvolti attraverso una loro turnazione settimanale. Questo stage rappresenta sicuramente un apprezzamento di livello sovranazionale per il sistema educativo di Altopascio, data la fiducia accordata ad Altopascio da parte del prestigioso istituto francese che si occupa di formare gli educatori dei servizi educativi.
Il cuore dello stage prevede per le studentesse la conoscenza di tanti aspetti della pedagogia dell’infanzia applicata nel quotidiano da parte delle educatrici e insegnanti nei servizi, tra cui le modalità di accoglienza dei bambini, le attività strutturate e non per l’acquisizione delle competenze dei bambini, l’importanza di uno spazio pensato e organizzato per i bambini, l’importanza della diversificazione delle attività educative, la costruzione del pensiero divergente dei bambini, le attività di cura dei bambini, la relazione con le famiglie, la formazione del personale dei servizi, l’importanza del coordinamento pedagogico e molte altre ancora che rappresentano le caratteristiche di qualità di un servizio nell’ambito dell’approccio toscano (Tuscany Approach) conosciuto in tutto il mondo. Lo stage prevede per le studentesse l’impegno di 36 ore settimanali per quattro settimane da svolgere all’interno dei servizi, inoltre le studentesse dovranno documentare la loro esperienza attraverso una rielaborazione scritta di quanto osservato la mattina. Lo stage poi si arricchisce di ulteriori esperienze formative in quanto sono state organizzate 4 visite a servizi educativi di qualità in toscana: Empoli, Pistoia, S. Miniato e Lajatico.
Dal Comune i ringraziamenti per la disponibilità vanno al Comune di Empoli e al Centro Bruno Ciari, in particolare ad Annalia Galardini direttrice del Centro Bruno Ciari, Roberta Cardini responsabile dei servizi educativi infanzia del Comune di Empoli, Donatella Giovannini responsabile dei servizi educativi del Comune di Pistoia, Aldo Fortunati presidente del Centro di documentazione La Bottega di Geppetto di San Miniato, Gloria Tognetti direttrice della Bottega di Geppetto e Barbara Pagni della segreteria organizzativa della Bottega di Geppetto e a Sara Zingoni coordinatrice pedagogica per il Comune di Lajatico.
Infine lo stage prevede anche l’accoglienza delle studentesse all’Università di Firenze dipartimento scienze della formazione e psicologia grazie alla collaborazione con la professoressa Clara Silva.
Un genitore del nido, Loredana Vannelli, si è spesa nel reperire un appartamento per l’accoglienza delle studentesse ad un prezzo “stracciato”. Le studentesse riusciranno a far fronte al pagamento dell’affitto grazie ad una piccola borsa di studio messa a disposizione da parte dell’istituto scolastico francese.
L’amministrazione comunale ha offerto l’intera organizzazione dello stage attraverso l’ufficio scuola, offrendo il pasto per le studentesse nei servizi e le competenze formative ed educative.