Carbonizzazione a Capannori, il caso va in Regione

“Sull’impianto di carbonizzazione previsto a Salanetti, alle porte di Capannori, la Regione ha ottenuto le competenze da un paio di mesi: beh, a che punto siamo con la Via (Valutazione di Impatto Ambientale)? E quali verifiche sono state fatte sulla pericolosità o meno delle emissioni? Da dove arriveranno le tonnellate di rifiuti necessarie a far funzionare l’impianto?”. Sono questi i tre fronti su cui il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana, chiede alla giunta toscana di fare chiarezza su un impianto la cui ubicazione era stata da principio osteggiata dal Pd e valutata come inadeguata, e poi rivalutata in senso opposto.
E insomma a quanto pare adesso l’impianto di carbonizzazione si fa, ma il balletto di opinioni suscita qualche perplessità sia tra i cittadini che tra le opposizioni capannoresi che hanno segnalato la questione a Mugnai. Adesso il tutto rimbalza in Regione con un’interrogazione. “La Provincia di Lucca – ripercorre Mugnai nella parte narrativa del suo atto – ha avviato nel mese di dicembre, in attesa che si definisse il passaggio delle competenze ambientali alla Regione dal primo gennaio 2016, il procedimento di assoggettabilità alla Via dell’impianto di carbonizzazione proposto da Creo srl a Capannori”. L’iniziativa è stata avviata “per rispettare i tempi previsti dalla legge”, che sono di “90 giorni dal momento dell’avvio della Via, salvo eventuali richieste alla ditta in questione di integrazioni e/o chiarimenti da parte dell’Ufficio che conduce la valutazione”. Prima ancora, nell’ottobre 2014, sempre la Provincia aveva avviato “un approfondimento sui rifiuti trattati, sui processi di lavorazione e sulla tipologia del prodotto finale dell’impianto in oggetto (che tratta rifiuti non pericolosi di natura organica semplificandone la struttura molecolare attraverso un determinato processo produttivo di carbonizzazione idrotermale)”.
A Capannori, i gruppi consiliari di Alternativa Civica, Udc e Forza Italia “sottolineano come siano scaduti i termini per presentare eventuali osservazioni sulla realizzazione dell’impianto, la totale assenza di informazioni e come, secondo fonti governative, la responsabilità dell’approvazione del progetto sia della Regione”, e ricordano “come Salanetti, secondo il Pd, fosse ritenuta una ubicazione inadeguata, per un impianto di compostaggio mentre ora il sito diventa adeguato”. Urge chiarezza, ed è ciò a cui punta Mugnai domandando alla giunta “quando la Regione si esprimerà sulla titolarità del procedimento (dato che la funzione provinciale dell’ambiente è passata all’ente regionale da circa 60 giorni)”, “se è escluso che le emissioni potranno provocare un innalzamento delle sostante inquinanti nell’aria” e “da dove arriveranno le tonnellate di rifiuti necessarie al funzionamento dell’impianto”.