Due hotel per i profughi ad Altopascio, Marchetti dice no

Due alberghi per accogliere i richiedenti asilo nel Comune di Altopascio, il sindaco Marchetti dice di no. Il primo cittadino del comune del Tau, infatti, ha stoppato sul nascere, per quanto nei suoi poteri, l’ipotesi che gli era stata presentata da alcuni imprenditori, che avrebbero voluto rilevare due strutture dismesse sul territorio per farne luogo di accoglienza per richiedenti asio con l’ausilio di alcune cooperative sociali. Marchetti conferma così la sua contrarietà ad accogliere profughi sul suo territorio: “All’ultimo incontro – ricorda – non sono neanche andato in Prefettura. Innanzitutto perché non ne posso più di prendere lezioncine dall’assessore del Comune di Lucca Antonio Sichi. Inoltre non voglio arrivare allo scontro istituzionale con la Prefettura. Avrei, infatti, detto le stesse cose delle volte precedenti e capisco che non sarebbe stato utile, visto che la posizione rimane la stessa”. Poi Marchetti racconta l’episodio: “Alcune persone – dice – volevano rilevare due alberghi dismessi, uno da 18 e uno da 52 camere per farne centri di accoglienza. Sono passati prima dalla Prefettura che ha consigliato loro di rivolgersi anche a me come sindaco. Io li ho invitati a desistere e, per ora, non li ho più visti”. Il sindaco, comunque, avrebbe un solo strumento per impedire una situazione del genere: emettere un’ordinanza di sgombero per motivi di ordine pubblico al momento del primo eventuale insediamento.
Anche il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, è conrario all’accoglienza dei profughi nel proprio territorio: “Dall’ultima verifica – dice – abbiamo rilevato la presenza di 147 famiglie senza casa di cui 100 di stranieri. Una volta che avrò risolto questa situazione potrei provare a risolvere quella di coloro che arrivano con il gommone. E nessuno pensi di prendere terreni agricoli, magari di persone che attendono da anni di edificare, per metterci dei prefabbricati per l’accoglienza. Se succedesse per me si tratterebbe di un abuso edilizio”. Per Mallegni l’accoglienza indiscriminata trasforma delle brave persone in delinquenti: “Prendiamo il caso dell’ivoriano che si era installato in Versiliana e che mi ha minacciato con il bastone, per esempio. Di per sé on aveva grandi colpe, essendo sfuggito dal suo paese per cercare una situazione di vita migliore. In poco tempo ha commesso più reati, per questo dico che il rischio, con queste politiche di accoglienza, è di trasformare persone serie e per bene in delinquenti”, Mallegni, però, chiarisce: “Non carichiamo – dice – il prefetto di responsabilità politiche che non ha. E’ una dipendente dello Stato ed una persona estremamente per bene. Se il governo, rappresentato dal sottosegretario Domenico Manzione, che secondo me lavora poco e male, manda avanti il prefetto il problema è solo suo”. Mallegni, infine, addossa la responsabilità anche al sistema delle cooperative che gestisce l’accoglienza: “Queste associazioni – dice – fino a due anni fa ivevano sulle spalle degli enti locali, che ora non hanno più risorse. E adesso, viste le cifre, lo Stato spende in accoglienza quasi 1,2 miliardi l’anno, questo sistema erve per mantenere apparati di complemento alla politica”.