Panino day, i genitori contro il no di Comune e dirigenti

Il comitato Problema mensa di Capannori torna all’attacco, dopo aver letto della riunione dei dirigenti scolastici in Comune sull’ipotesi del panino day, idea che, stando ad una nota dell’amministrazione, i presidi hanno bocciato. “Ci invitano ad una riflessione – si legge nella nota diffusa oggi – sulla protesta della settimana del pasto da casa. Ma noi, che già troppo a lungo abbiamo pensato e sofferto, chiediamo invece loro se hanno riflettuto sui motivi della nostra protesta o se vogliono continuare ad ignorarli. Chiediamo anche se i quattro dirigenti scolastici degli altrettanto quattro istituti comprensivi, chiamati d’urgenza a palazzo in sessione plenaria, hanno chiesto all’amministrazione comunale di fare qualcosa per noi”.
“Si parla di rischi di contaminazione – sottolinea il comitato – ma allora vorremmo sapere: durante la merenda consumata in classe, non ci sono rischi di contaminazione? E perché allora un bimbo intollerante al glutine viene lasciato al tavolo coi compagni dove in mezzo c’è il cestino del pane? E poi si sappia chiaramente che il citato ‘inevitabile disagio dei bambini che sono diretti interessati di questa azione’ per noi genitori non è niente in confronto alla qualità generale del servizio di refezione che vige e subiamo dal 7 gennaio 2015. Ricordiamo infatti che la qualità del cibo a noi è a tutt’oggi ancora sconosciuta. In questo momento storico di incremento esponenziale di sofisticazioni, adulterazioni e frodi alimentari e dove per essere produttore biologico devo pagare io un’azienda privata che mi controlla, noi vogliamo sapere dove vengono prodotti gli ingredienti delle pietanze e per far ciò è necessario tornare agli approvvigionamenti locali e più direttamente controllabili come era prima di questo stravolgimento. Il cibo arriva già cotto e trasportato nelle scuole e le commissioni mensa preposte ai controlli non hanno possibilità di compiere un vero monitoraggio. Questo è il vero disagio – si chiude l’intervento -per i nostri bambini e soprattutto per le famiglie cui sta a cuore la loro salute. La indubbia valenza educativa del momento del pasto passa per noi decisamente in secondo se prima non vi sono gli elementi di garanzia e trasparenza indispensabili. In verità, purtroppo, leggiamo in questo comunicato del Comune la volontà di dissuadere i genitori dall’attuare questa forma di protesta”. Una protesta che, nelle intenzioni dei genitori “serve unicamente per essere ascoltati e per vedere finalmente esaudite richieste portate avanti da 16 mesi. Le intimidazioni ci motivano a continuare: Menesini, il problema mense non sparirà ignorandoci”.