Asilo Cosimo: Alternativa Civica attacca la maggioranza

“E’ veramente singolare sentire da più parti dall’amministrazione comunale e dalla maggioranza di Capannori, che nella vicenda del nido di Lammari, chiuso dopo pochi mesi dalla apertura del servizio, per gravi carenze strutturali imputabili ad infiltrazioni d’acqua, tutte le responsabilità debbano essere attribuite ad altri, ai tecnici e non al sindaco al suo predecessore ed alle giunte che si sono succedute”. A dirlo, in una nota, i membri del movimento politico-culturale Alternativa Civica.
“Sappiamo distinguere i fatti e le responsabilità – continuano – ci sono, nel caso, gravi errori tecnici che ci auguriamo vengano appurati e, auspichiamo, contestati per giungere ad una doverosa richiesta di risarcimento dei danni, materiali e di immagine. Ma ci sono anche indubbie responsabilità politiche che non sono solo ipotetiche o vagamente attribuibili”. Nella vicenda in questione, secondo i membri di Alternatica civica, si possono riscontrare almeno “quattro linee di responsabilità politiche di sindaci e giunte”. In primis la scelta di realizzare a Lammari una struttura innovativa di bioedilizia. “Più volte l’amministrazione si è auto-elogiata sulla stampa per questa scelta assolutamente assurda per le nostre zone – spiegano – basti pensare che le ditte fornitrici di questo tipo di legname consigliano di fare molta attenzione al terreno su cui si intende edificare, perché deve essere assolutamente all’asciutto: a Lammari la falda acquifera si trova a 30 centimetri dal piano di campagna e lì non si è minimamente pensato ad alzare il terreno. Non solo – conlcudono – ma le stesse ditte suggeriscono di fare particolare attenzione al clima perché anche piccole infiltrazioni di acqua potrebbero diventare deleterie per la struttura. E Lucca è una tra le provincie d’Italia con il più alto tasso di piovosità”.
Altro punto è la scelta del team di professionisti incaricati della stesura del progetto, della direzione dei lavori e della relazione sul certificato di regolare esecuzione. Questa, sempre secondo l’alternativa civica, “è un’altra scelta dell’amministrazione e non vogliamo scendere in polemica sul trito ritornello, dicendo che si scelgono, per gli incarichi, sempre gli amici degli amici”. Ad ogni modo i membri aspettano che vengano “presi provvedimenti nei confronti di questi tecnici e soprattutto vorrebbero vedere che, per un semplice principio di autotutela, venissero sospesi gli incarichi che alcune delle stesse persone hanno ancora oggi per opere analoghe”. Altro punto preso in questione è il “campanello d’allarme del 2014. All’epoca con apposita determina, vennero stanziati oltre 20mila euro per rimediare a delle infiltrazioni d’acqua nella struttura in questione, che era ancora in costruzione. “Possibile che agli amministratori e ai tecnici – domanda Alternativa civica – non sia venuto in mente, in quel momento, di fare verifiche più approfondite per evitare i guai che si sono manifestati poco dopo il termine dei lavori?”.
“Se è vero che le responsabilità sono tutte dei tecnici – continuano – perché il nido di Lammari è stato inaugurato in pompa magna ben due volte dal sindaco e dagli amministratori, con grandi fanfare, articoli sui giornali e addirittura filmati auto-celebrativi osannanti all’amministrazione Del Ghingaro-Menesini?”.
I membri di Alternativa Civica credono che questa vicenda “abbia sinceramente turbato il vice sindaco Lara Pizza ma la sua accorata difesa dalla responsabilità politico-amministrative non hanno affatto convinto, così come l’istituzione di una commissione di inchiesta i cui membri sono scelti dal dirigente del servizio lavori pubblici”. “Il dirigente in questione – spiegano – in definitiva era ed è il più alto in grado dei tecnici che si doveva occupare dell’opera e del lavoro dei tecnici incaricati e ora si dovrebbe occupare di risolvere il caso, con professionisti da lui scelti ed incaricati. Ben venga un’inchiesta della procura – continuano – perché i cittadini di Capannori devono sapere fino in fondo la verità e chi sono i responsabili, senza ombre. Ma soprattutto devono essere risarciti per il grave danno subito. Un’ultima considerazione sul sindaco Menesini: comprendiamo – concludono- i suoi impegni di carattere istituzionale alla provincia di Lucca e anche, eventualmente, i suoi impegni personali, che abbiamo tutti. Ma la sua assenza durante un Consiglio Comunale così importante dove si affrontava la questione dell’asilo Cosimo e tutto ciò che è successo, ci ha lasciato perplessi e amareggiati”.