Asilo sequestrato, scatta interrogazione in Regione

Circa 800mila euro: questa la cifra con cui la Regione Toscana ha finanziato – su un costo complessivo di oltre un milione di euro – la realizzazione dell’asilo nido di Lammari che due giorni fa è finito sotto sequestro da parte della procura che ipotizza problemi di progettazione e costruzione. E allora il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Stefano Mugnai tenta di vederci chiaro, chiedendo spiegazioni alla giunta regionale toscana se qualcuno abbia mai visto il progetto o seguito i lavori. Lo strumento è quello dell’interrogazione, con cui Mugnai invita l’organo di governo regionale a rispondere mettendo le proprie argomentazioni nero su bianco.
Prima, però, il capogruppo azzurro riassume i contorni della vicenda a partire dal sequestro, il 13 aprile scorso da parte della Procura di Lucca, con tanto di requisizione della “documentazione relativa alla progettazione e alla costruzione dello stesso”. “L’asilo Cosimo Isola – scrive Mugnai – viene inaugurato l’8 maggio 2014” ed è il “primo giardino per l’infanzia costruito totalmente in bioedilizia, con pannelli fotovoltaici e impianto solare termico, per permettere l’autosufficienza dal punto di vista energetico e finestre in grado di schermare i raggi del sole volte a ridurre il riscaldamento dei locali durante il periodo estivo. L’asilo è costato oltre 1 milione di euro, dei quali circa 800 mila finanziati dalla Regione e i restanti messi a disposizione dall’amministrazione capannorese, in grado di ospitare da settembre 60 bambini, fino ai tre anni di età. Dopo l’iter amministrativo e burocratico relativo all’affido da parte del comune della concessione per dieci anni a terzi, società o cooperative, individuate tramite una procedura ed evidenza pubblica, il 9 settembre 2015, in via delle Ville, le porte dell’asilo si aprono, pronte ad accogliere i primi 18 bambini. Un mese dopo, a ottobre 2015, le tubature idrauliche hanno un primo, considerevole cedimento”. “Meno di una settimana fa – ricorda Mugnai -, a causa di perduranti infiltrazioni d’acqua già costate in sede di costruzione quasi 25 mila euro, dato che la struttura sorge su una zona acquitrinosa, il comune si è visto costretto a chiudere l’asilo e a trasferire i più piccoli al ‘Grillo parlante’ di Capannori e, i più grandicelli alla scuola primaria di Marlia. Si apprende dalla stampa locale che la struttura sarebbe costruita su un’area colma di acqua, su una falda acquifera a 30 centimetri dal livello del terreno”. Sulla base di tutto ciò, Mugnai domanda alla giunta “se abbia mai visto il progetto dell’opera o abbia mai seguito i lavori di costruzione” e “a quanto ammonti l’eventuale danno per la Regione e il fabbisogno finanziario per i lavori di ripristino”.