Angelini (Pd): “Dopo l’incendio nel Compitese abbruciamenti da vietare”

Divieto di abbruciamenti esteso a tutto l’anno. A chiederlo è il consigliere del Pd di Capannori, Guido Angelini, soprattutto dopo l’incendio che lunedì ha colpito gravemente il Compitese.
“Non c’è più sordo di chi non vuole sentire – commenta Angelini – Adesso chi paga per i danni causati dall’incendio nel compitese? Trenta ettari di pineta andati a fuoco, due elicotteri ed un canadair antincendio, oltre 100 persone allertate tra personale del corpo forestale, vigili del fuoco, volontari e molta preoccupazione dei cittadini per le proprie le abitazioni. E non si dica che è un caso isolato”.
“lo avevo proposto recentemente – prosegue – in consiglio comunale di estendere a tutto l’anno il divieto degli abbruciamenti ed avviare un servizio sperimentale per la raccolta filo strada delle potature e delle sterpaglie. Era una delle azioni concrete previste dal Pac siglato da tutti i comuni della Piana di Lucca. Gli abbruciamenti a cielo aperto oltre ad inquinare ed a rendere l’aria irrespirabile costituiscono un evidente pericolo. Invece, tutti i sindaci che hanno siglato il Pac si sono affrettati addirittura ad ancticipare il termine del divieto al 25 marzo. Questo proprio nel periodo dei maggiori sforamenti delle Pm10, le polveri sottili che rendono l’aria irrespirabile e sono la causa di diverse malattie respiratorie come sostiene il dottor Roggi della Asl di Lucca. Certo sono a conoscenza che la legge non consente gli incendi nelle aree boschive ma se poi si consente di incendiare le sterpaglie e le potature negli oliveti e nei campi di prossimità è facile prevederne i rischi con questa siccità… E’ il buon senso che lo dice, non c’è bisogno di esperti”.
“Infine – conclude – non è vero che gli abbruciamenti non inquinano, basta vedere le segnalazioni della centralina di Capannori nei primi giorni di aprile: il 2 di aprile addirittura si è sforato il limite massimo. Torno a proporre l’avvio di un servizio di raccolta delle potature e sterpaglie lungo strada gratuito o basso prezzo. Sostengo che si potrebbe avviare un servizio sperimentale col coinvolgimento di agricoltori e cittadini interessati. Poi andrebbero verificate le possibilità di un raccordo con le imprese o i consorzi forestali per verificare l’avvio di quanto raccolto agli impianti a biomasse. Perchè non avviare un percorso col consorzio promosso dal comune di Villa Basilica che ha un impianto di cippatura? Le potature, se si vuole, potrebbero essere una fonte di calore utile e non più inquinante, Insomma farebbero parte delle energie rinnovabili”.