Palazzo Boccella, Marchi (Udc): “Investimenti fini a loro stessi”

22 maggio 2016 | 14:18
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Palazzo Boccella, Marchi (Udc): “Investimenti fini a loro stessi”

I nuovi investimenti per l’ampliamento di palazzo Boccella non piacciono al consigliere comunale dell’Udc Giovanni Marchi, che attacca la Fondazione Boccella e con essa l’amministrazione comunale. “Un investimento da 685 mila euro, quello che viene fatto su Palazzo Boccella a San Gennaro – osserva Marchi -, di cui 200 mila euro da parte del Comune di Capannori, che in quattro trance da 50 mila euro completa l’investimento per l’acquisto di un immobile, i restanti 485 mila euro a carico della Fondazione assa di Risparmio di Lucca. Con questo investimento la fondazione Boccella, con il suo presidente Romano Citti, sperano di attrarre visitatori durante l’estate e sperano, senza nessuna certezza che la scuola di cucina incrementi l’attività nel periodo invernale. E’ proprio vero che i soldi dei cittadini non valgono nulla, basta avere visibilità all’estreno senza avere contropartite in cambio”. 

“Facendo due calcoli semplici ed elementari – prosegue -, si può notare che l’investimento complessivo di 685 mila euro, potrebbe essere così suddiviso: 165 metri quadrati di immobile ristutturato bello e quant’altro si vuole ma il suo costo potrebbe aggirarsi sui 3000 euro a metro quadrato per un importo di 495 mila euro. Il giardino è 1250 metri quadrati per 100 euro a metro quadro, quindi l’importo complessivo è di 125 mila euro. Una piscina di 50 metri quadri udite udite a circa 1300 euro a metro quadrato per un importo di 65 mila euro. Per un totale di 685.000 euro. Questi prezzi li possiamo capire se andiamo a comprare un immobile a Forte dei Marmi non a San Gennaro. Qualora, si dovesse vendere tutta la proprietà – si chiede ancora Marchi – quanto verrebbe stimata, o meglio a quanto sarebbe venduta? Forse a 1.500.000 euro. Ma quanto abbiamo speso in acquisti e ristrutturazioni, quanto ha reso l’investimento comlessivo ai cittadini? Questi sono investimenti fine a se stessi senza pensare alle vere esigenze dei cittadini. In un anno sono state chiuse due scuole Tassignano e l’asilo di Lammari, con 200.000 euro investiti per l’acquisto da parte del Comune, forse avremmo ristutturato qualche cosa, senza dover buttare come al solito dalla finestra soldi pubblici”.