Ministro Giannini ad Altopascio, insorge Marchetti

23 maggio 2016 | 13:22
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Ministro Giannini ad Altopascio, insorge Marchetti

“E’ sicuramente stato uno sgarbo istituzionale, la toccata e fuga del ministro Giannini a Altopascio. Violando ogni correttezza e ogni protocollo, dimenticandosi che si tratta di un ministro della Repubblica, è stata una mezz’ora a Altopascio per un blitz elettorale peraltro molto squallido. A giudicare da quello che si legge, non si tratta della prima volta”. Così il sindaco Maurizio Marchetti sulla visita lampo del ministro Stefania Giannini alla candidata sindaco del centrosinistra Sara D’Ambrosio. 

“Non è nemmeno inedito il suo promettere a spanne – prosegue Marchetti – Lo sanno in quasi tutti i comuni dove si è recentemente votato in Lucchesia, salvo poi non dare mai seguito a queste promesse, che, in campagna elettorale, possono incantare i neofiti e gli ingenui, categoria cui appartiere il candidato che è venuta a tentare di sostenere. Peccato non averle potuto parlare. Avrebbe scoperto davvero un’altra storia. Avrebbe saputo che la scuola davanti alla quale si è fatta ritrarre è stata oggetto di interventi importanti al tetto e in generale alle strutture. Avrebbe scoperto che c’è una materna, il Primo Volo di Spianate, che viene studiata a livello internazionale e che ha scomodato quattro insegnanti francesi che stanno facendo l’elitaria scuola post universitaria per l’insegnamento. Avrebbe scoperto che abbiamo investito nelle scuole 6 milioni di euro in pochi anni e che tutte sono a norma, contrariamente a quanto accade intorno a noi, dove il suo partito amministra”.
“Da parte nostra – conclude il sindaco – avremmo voluto chiederle perchè da quando lei è ministro l’Italia è precipitata al penultimo posto delle classifiche europee per investimenti per la scuola, le avremmo chiesto perchè ad Altopascio ci sono le liste d’attesa per la materna perchè pur essendoci le aule non ci sono gli insegnanti che dovrebbero essere nominati dal ministero che lei dirige, le avremmo girato le lamentele e le preoccupazioni dei precari per i quali l’Unione Europea ha richiamato e sanzionato l’Italia. Le avremmo chiesto che fine ha fatto la sua promessa di raddoppiare il fondo a disposizione delle scuole per acquistare carta e via dicendo. Lo aveva promesso, ma non ha dato seguito a questo impegno. Tante domande, tante spiegazioni. Sarebbe stata, questa sì, un’altra storia, invece di un altro, ennesimo brutto capitolo di faziosità fine a se stessa che non depone certo a favore di chi dovrebbe avere un altissimo senso delle istituzioni”.