I migranti ripuliscono le oasi con il Consorzio di Bonifica

29 giugno 2016 | 11:11
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I migranti ripuliscono le oasi con il Consorzio di Bonifica

Partirà sabato (2 luglio) la prima esperienza in Toscana legata alla valorizzazione delle zone umide grazie alla collaborazione di circa 15 migranti. L’Oasi del Bottaccio, Bosco Tanali e Lago della Gherardesca saranno più puliti e fruibili. Il progetto ha una forte valenza culturale e ambientale ed è stato presentato stamani (29 giugno) presso la sede del Consorzio 1 Toscana Nord dal presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi, dall’assessore al sociale del Comune di Capannori Ilaria Carmassi, da Giordano Del Chiaro, presidente di Legambiente Capannori e piana lucchese, e da Maria Cristina Nanni, direttrice di Legambiente Capannori e piana lucchese.

Il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, i Comuni di Capannori e Bientina, il Wwf Alta Toscana, e i circoli di Legambiente di Capannori e Piana lucchese e Valdera sono uniti in un progetto che vede la collaborazione attiva dei migranti nella manutenzione e cura di tre aree di notevole interesse ambientale del territorio: l’Oasi del Bottaccio, il Bosco Tanali e il lago della Gherardesca. Un appuntamento fisso mensile per circa 15 migranti, che vengono presi col pulmino e vengono portati in queste zone umide, in cui trovano i responsabili delle associazioni che diranno loro cosa fare.

Sabato prossimo (2 luglio) partirà ufficialmente il progetto, alla presenza anche dell’assessore regionale Vittorio Bugli: l’iniziativa, infatti, nasce proprio dall’input della Regione, che ha chiesto a tutti i Consorzi toscani di realizzare attività che vedano i migranti impegnati in azioni concrete di risposta alle esigenze dei territori. “Anche sul nostro comprensorio partiamo con questo progetto, lanciato dalla Regione Toscana – ha annunciato il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi –. C’è la volontà, infatti, di addivenire a una piena valorizzazione delle risorse umane dei migranti, in opere e interventi che possano avere una pubblica utilità per l’intera comunità. Oltre alla finalità collettiva, tali progetti possono inoltre essere per loro occasioni reali di integrazione e formazione. Si tratta di una prima iniziativa in tal senso, e non sarà certamente l’unica: stiamo lavorando per coinvolgere i migranti anche nella collaborazione volontaria per la pulizia dei canali irrigui dai rifiuti e per la cure della aree boschive e montane”. E proprio un nutrito gruppo di migranti, provenienti per lo più da Costa d’Avorio, Gambia, Nigeria, Senegal, Afghanistan e Pakistan e attualmente accolti in strutture della zona, saranno protagonisti, al fianco dei volontari delle associazioni ambientaliste, nell’opera periodica di conservazione e valorizzazione di questo fondamentale patrimonio ecologico: armati di vanghe, cesoie, cariole e falci, si occuperanno tra l’altro di piccoli interventi di manutenzione dei sentieri e delle palizzate presenti, del taglio del legname, della raccolta delle ramaglie e dei rifiuti. Il tutto, per rendere le aree più pulite e facilmente fruibili da tutti i cittadini. “Un progetto importante, che nasce dalla sinergia tra enti e dalla collaborazione con le associazioni locali e che vede il coinvolgimento diretto dei migranti– ha spiegato l’assessore alle politiche sociali del Comune di Capannori, Ilaria Carmassi -. E’ un’ottima iniziativa sotto vari aspetti. Prima di tutto, i ragazzi ospiti delle strutture del nostro territorio si rendono utili, restituendo a titolo gratuito e volontario, un servizio alla comunità. E’ inoltre un modo per valorizzare l’accoglienza e l’integrazione, valori su cui puntiamo molto al fine di costruire una comunità più unita e coesa. Si tratta del primo progetto che insiste sulle aree umide: le abbiamo scelte perché rappresentano un elemento chiave del turismo slow, su cui la nostra amministrazione comunale crede particolarmente. Con questo progetto i migranti si sentono parte attiva e integrante del nostro territorio”.
“La nostra associazione è felice di partecipare ad un progetto innovativo ed ambizioso, che a nostro avviso possiede un elevato valore ambientale e sociale – hanno sottolineato il presidente e il direttore di Legambiente Capannori e Piana lucchese Giordano Del Chiaro e Maria Cristina Nanni – ambientale perché ci permette di manutenere e valorizzare delle zone umide, che sono fondamentali dal punto di vista paesaggistico ed ecosistemico; sociale e di inclusione, perché attribuisce autonomia e dignità a migranti, che non sono soltanto ospiti del territorio, bensì parte integrante della nostra comunità, mettendo le loro forze al servizio della pubblica utilità.

Mirco Baldacci