Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto

2 luglio 2016 | 11:51
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Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto
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Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto
Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto
Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto
Migranti puliscono le oasi di Capannori – Foto

Falci e rastrelli in spalla e sorrisi pieni di orgoglio, pronti a darsi da fare nonostante il caldo afoso e lo stomaco vuoto a causa del ramadan.
E’ partita questa mattina (2 luglio) negli splendidi boschi dell’Oasi del Bottaccio, a pochi minuti dal centro di Castelvecchio di Compito, la prima esperienza toscana legata alla valorizzazione delle zone umide grazie alla collaborazione di circa 15 migranti attualmente accolti nella nostra provincia. L’oasi del Bottaccio, le bellissime zone che fanno da cornice al lago della Gherardesca e il bosco Tanali, grazie al lavoro di questi ragazzi saranno infatti da oggi più pulite e agibili non solo per coloro che vorranno fare tranquille passeggiate estive ma anche per gli animali selvatici, sovrani indiscussi di queste zone.

Ghana, Guinea, Nigeria, Gambia, India, Pakistan… tante storie tristi da raccontare e tanta voglia di rimettersi in gioco, aiutati soprattutto dai ragazzi volontari delle associazioni di Legambiente Capannori e Valdera, Wwf e Cooperativa sociale Odissea che oltre ad accompagnare questi giovanissimi ragazzi nelle zone di interesse del progetto, daranno loro anche istruzioni e un pasto, che sarĆ  consumato direttamente sul luogo di lavoro.
ā€œIl lavoro di questi ragazzi sarĆ  veramente fondamentale per la tutela di questi magnifici luoghi – spiega il presidente del Consorzio 1 Toscana Nord Ismaele Ridolfi – purtroppo i fondi sono pochi e sono pochi anche i membri delle associazioni di volontariato. In questo modo invece, con uno spreco di risorse non eccessivo, perchĆ© l’unica spesa sarĆ  esclusivamente quella di fornire a chi lavora attrezzi e protezioni, si riuscirĆ  finalmente a tenere pulite queste zone che dopo essere state sommerse per tutto l’anno, in questo periodo si ritrovano con una vegetazione folta e molto ingombrante, soprattutto per gli animali. Alla fine del progetto – conclude Ridolfi – verrĆ  anche rilasciato a tutti un attestato di partecipazione, in modo tale che non sia solo un’attivitĆ  per ripagare in qualche modo la nostra comunitĆ  ma anche una vera e propria esperienza formativa, sperando che sia utile per il futuro, che gli migliori la vitaā€.
E il Consorzio una vita migliore l’ha giĆ  donata: Keita Idrissa, un giovanissimo ragazzo che come tanti ĆØ arrivato dalla Guinea a bordo di un barcone ormai nel lontano 2011, grazie a un tirocinio presso i locali dell’azienda adesso ha addirittura ottenuto un contratto a tempo indeterminato.
ā€œPer noi ĆØ un progetto molto importante, – spiega il sindaco Menesini che insieme al’assessore regionale Vittorio Bugli ha partecipato alla prima giornata di lavoro dei ragazzi– si sente sempre discutere molto sull’accoglienza dei migranti ma credo che oggi abbiamo dato un esempio molto significativo. Non ĆØ solo una restituzione che regalano alla nostra comunitĆ  valorizzando le nostre terre più belle ma un vero e proprio percorso di integrazioneā€.
ā€œAttivitĆ  di volontariato che diventano formazione, – continua l’assessore Bugli – finalmente questi ospiti avranno un inserimento maggiore e non staranno fermi dalla mattina alla sera senza fare niente. Era inconcepibile abbandonarli a loro stessi, la mente umana senza stimoli porta davvero a grandi problemi, il tempo poi non passa mai. Questo sarĆ  un bellissimo progetto che oltre a far rinascere queste zone porterĆ  a questi ragazzi anche notevoli beneficiā€.
Le zone, oltre ad essere ripulite da immondizia e vegetazione, saranno presto munite anche di nuove palafitte di osservazione e ponticelli, che a causa della tarda etĆ  e dell’acqua accumulata durante tutto l’anno sotto di essi oggi sono pericolanti e molto fatiscenti. Il legno verrĆ  sostituito da materiali molto più resistenti in modo tale che i visitatori dell’oasi potranno godersi il paesaggio paludoso del periodo invernale finalmente su superfici sicure.
A fine mese sarĆ  il turno del Lago della Gherardesca e del bosco Tanali, per una durata complessiva di circa quattro giornate di lavoro, sperando che, almeno per qualche ora, i brutti ricordi di una vita difficile vengano ripagati dalla meraviglie dei nostri boschi.

Giulia Prete