Marchi (Udc) attacca: “Impianti sportivi a Capannori, che pasticcio”

Il consigliere comunale Marchi Giovanni dell’Udc torna a parlare delle problematiche sugli impianti sportivi a Capannori accusando il Comune di aver fatto”una gran confusione”. “Nel giugno del 2015, con le nuove gestioni degli impianti, per preparare gli atti di gara, tutto fu basato su una legge regionale del 2005, finché l’amministrazione non si è accorta che da alcuni mesi era in vigore una nuova legge del 2015, che aveva abrogato la precedente e che trattava il solito argomento”, sostiene il consigliere.
“Così – aggiunge -, per cercare di salvare la regolarità delle gare sostennero, con determina, che i requisiti essenziali per la scelta dell’affidatario, erano rimasti pressoché invariati. Ma questo a me non risulta esatto. Infatti, la legge regionale 21/2015 fa un elenco più puntuale e completo dei requisiti, introducendo pure la nuova e tassativa ‘assenza di posizioni debitorie verso l’ente’ da parte delle società. Ne consegue a mio avviso, una presunta irregolarità di quanto stabilito sia negli atti di gara dell’anno scorso, sia nel capitolato della gara in corso per lo stadio comunale di Capannori, che scade il 23 luglio prossimo, cioè l’aver consentito all’affidatario di poter presentare un piano d’ammortamento, per estinguere col tempo i debiti pregressi. Ai sensi della nuova legge vigente, mi sembra che così non può andare, perché assenza di posizioni debitorie, non consente pagamenti a rate dei pregressi, deve essere stato versato tutto prima. Ora, tra le nostre associazioni sportive, ce ne sono corrette e puntuali nei pagamenti, ma anche altre che non pagano né hanno pagato il canone da alcuni anni, pur magari avendo riottenuto l’impianto in gestione. E’ chiaro che la normativa regionale, rende anche non più vigenti, quelle parti in contrasto ancora contenute nel regolamento per la concessione sugli impianti, che abbiamo approvato in consiglio comunale. In ogni caso, con questo caos, – continua Marchi – chi può partecipare alla gara per gestire lo stadio comunale di Capannori, che già nel 2013 prevedeva una perizia di almeno 300.000 euro per metterlo a norma e tre anni dopo è ancora più disastrato? Quali progetti realistici possono essere presentati e realizzati con una durata contrattuale che invece dei consueti cinque anni, termina il 31 dicembre 2017, nel bel mezzo di un campionato di calcio in corso? Non sarà mica che l’amministrazione ha in mente un soggetto diverso dalle associazioni alle quali è rivolta questa gara, ma prima, però deve esserci un esito fallimentare della procedura di gara? Insomma, chiedo, ma il Credito Sportivo e non solo, propone spesso mutui anche a tasso zero, per intervenire sulle strutture?. Allora perché non troviamo una via per operare direttamente noi, sul nostro stadio che tanti soldi a suo tempo è costato alla comunità capannorese e dare dopo se vogliamo in affidamento, l’impianto. Questo – conclude Giovanni Marchi – è un impianto come ho più volte detto, che sta molto a cuore alla gente. La quale apprezzerebbe assai di più del vestito bello che vorreste mettere al comune che volete far chiamare città”.