Capannori, da uno studio il no al carbonizzatore

25 luglio 2016 | 12:58
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Capannori, da uno studio il no al carbonizzatore

No all’impianto di carbonizzazione, sì allo studio della carbonizzazione idrotermale come possibile prossima frontiera nella lotta ai rifiuti messa in campo dalla strategia internazionale Rifiuti Zero. Questo il riassunto della relazione tecnica che la commissione scientifica del Centro ricerca Rifiuti Zero ha inviato al sindaco di Capannori Luca Menesini, a seguito della richiesta del primo cittadino di un approfondimento da parte di esperti su una materia – la carbonizzazione – oggi ancora poco conosciuta, ma che sotto alcuni aspetti può risultare interessante per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

Ad oggi, nessuna ulteriore richiesta di realizzazione di impianto è stata avanzata da parte del privato. Se farà di nuovo richiesta, però, stavolta saprà in anticipo la posizione del sindaco Menesini, dei consiglieri di maggioranza e di tutte le forze politiche del centrosinistra capannorese. Vale a dire, Capannori potrà essere un luogo di studio della carbonizzazione idrotermale, con tavoli ad hoc a cui parteciperanno esperti di fama nazionale, ma al momento non ci sono i presupposti per consentire l’industrializzazione di questa tecnologia.
“Il documento redatto dagli esperti del Centro ricerca Rifiuti Zero conferma quanto più volte abbiamo ipotizzato in questi mesi – dice il sindaco Menesini –. La tecnologia, infatti, risulta essere valida e interessante da approfondire, perché potrebbe rappresentare una strada da percorrere in futuro nella strategia rifiuti zero. Ad oggi, però, non abbiamo risposte certe alla domanda che poniamo fin dall’inizio, vale a dire se quello che esce è prodotto o rifiuto che è la questione primaria, e poi anche in merito alle acque di scarto. Non avendo queste risposte, e poiché nemmeno gli esperti del Centro Ricerca hanno potuto esprimersi in maniera certa, oggi la nostra risposta a un progetto come quello presentato nei mesi scorsi dalla Creo è un ‘no’. Se pertanto i privati vorranno ancora un incontro con il sottoscritto e la Regione Toscana sono pronto ad andare, e come concordato con i consiglieri comunali di maggioranza porterò questa posizione. Dell’industrializzazione non se ne parla. Si può parlare di tavoli di studio della tecnologia, perché Capannori è un territorio dinamico che guarda avanti e quindi non dice ‘no’ ideologici, come non dice ‘si’ ideologici. Scegliamo in base ai fatti, perché solo così si può fare il bene di tutti i cittadini”.
Il primo cittadino capannorese, quindi, oggi è in possesso di tutti gli elementi tecnici e scientifici per esprimersi in modo più puntuale sulla questione della carbonizzazione. “Ricordo che la ditta ha ritirato il progetto a seguito delle osservazioni presentate da Arpat, Usl 2 e dalle forza politiche di maggioranza – conclude Menesini – E’ evidente che in questo tempo abbiamo agito in modo corretto verso la comunità, senza creare panico nella popolazione su un tema che non è mai stato vicino alla realizzazione, visto che mai ha ricevuto una risposta affermativa da parte dei soggetti istituzionali coinvolti, Comune in prima fila. Adesso, forti del report degli esperti nazionali, possiamo fare un ulteriore passo. Il passo è chiaro: no all’impianto, sì alla possibilità di creare una laboratorio di studio della tecnologia per essere ancora una volta il Comune più all’avanguardia della strategia Rifiuti Zero”.