Polemiche sul calendario scolastico del Comprensivo

10 settembre 2016 | 09:31
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Polemiche sul calendario scolastico del Comprensivo

E’ polemica sulla scelta del calendario scolastico dell’Istituto comprensivo Carlo Piaggia di Capannori. Nel mirino di alcuni genitori finisce la decisione di sospendere l’attività scolastica per tre giorni e prevedere due rientri di sabato mattina. Qualche critica arriva anche sul via al servizio mensa, che potrebbe scattare dopo il 19 settembre. A chiedere spiegazioni, con una lettera aperta alla dirigente Tina Centoni, è una mamma, Chiara Pierotti, di Camigliano, che ha preso carta e penna per rivolgere le questioni alla preside dopo un colloquio telefonico avvenuto nei giorni scorsi.

“Ho appreso, durante una telefonata alla segreteria dell’Istituto da lei diretto giovedì 8 settembre scorso, telefonata da me fatta per accertarmi degli orari scolastici dei primi giorni della scuola primaria di Capannori, che il Consiglio di Istituto – scrive la mamma – ha deliberato un calendario scolastico che prevede tre giorni di sospensione in luogo dei quali ha altresì deliberato che la scuola resterà aperta per attività didattiche due sabato mattina, il 17 settembre e l’8 aprile. Ho altresì appreso che, sebbene la mensa sia garantita dal Comune già dal 19 settembre, il Consiglio di Istituto si è riservato di decidere se iniziare la frequenza a tempo pieno da quella data o se posticiparla, riserva che verrà sciolta nella prossima seduta dello stesso prevista per il giorno 13 settembre”.
“Nella telefonata con lei – prosegue – ho compreso meglio la situazione e cioè che i tre giorni di sospensione deliberati portavano a far mancare un numero di due giorni di attività didattiche rispetto al totale di giorni previsto per una scuola modulata su cinque giorni e che, per recuperare tali giorni, il Consiglio di Istituto ha deciso di aprire due sabati ovviamente soltanto al mattino e che tale richiesta di sospendere per tre giorni (31 ottobre, 9 dicembre e 24 aprile, in corrispondenza dei ponti dei Santi, dell’Immacolata Concezione e del 25 aprile) è stata richiesta dal Collegio dei Docenti e non dai genitori”.
“Perché – si chiede allora il genitore – una simile notizia, invece di essere comunicata diffusamente e preventivamente alle famiglie, non solo non è contenuta nella prima pagina del sito (non lo era almeno fino a ieri quando gliel’ho fatto notare in risposta al Suo rilievo che sono l’unica ad aver sollevato perplessità forse perché sono l’unica a saperlo!), ma è stata “nascosta” nella sottosezione circolari della sezione alunni e famiglie, dove dubito che una persona di media avvedutezza e confidenza con i siti istituzionali la possa trovare? Le ricordo sommessamente che si tratta di una grave violazione della vigente normativa nazionale in materia di trasparenza ed accessibilità”.
Sotto “accusa” anche i tre giorni di sospensione dell’attività scolastica. “Perché una scuola pubblica – si chiede la madre – baratta tre giorni di sospensione di attività didattiche a tempo pieno con un giorno del patrono (a Capannori è a luglio) con due sabato mattina (21 ore a fronte di 8 ore), costringendo le famiglie a prendere tre giorni di ferie o a pagare qualcuno che badi ai figli nei giorni di sospensione e facendo venire meno la natura di servizio pubblico della scuola? Una simile scelta si addice alle scuole private oppure a moderni paesi europei che interrompono frequentemente un calendario scolastico ben più lungo di quello italiano. Perché su una simile scelta, voluta e richiesta dal solo collegio dei docenti, che va a snaturare una scelta fatta dalle famiglie di una scuola pubblica a tempo pieno su 5 giorni, non si è ritenuto, in ossequio al principio di partecipazione, che costituisce l’essenza della democrazia, di consultare le famiglie coinvolte?”.