Famiglie a rifiuti zero, Capannori lancia il bando

11 ottobre 2016 | 10:42
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Famiglie a rifiuti zero, Capannori lancia il bando

Una cinquantina di famiglie capannoresi aderiranno a ‘famiglie Rifiuti Zero’. Il progetto pilota, promosso da Comune, Centro di ricerca Rifiuti zero e Ascit, prenderà il via nel mese di novembre ed è stato presentato stamani (11 ottobre) dall’assessore all’ambiente Matteo Francesconi, dal presidente di Ascit Maurizio Gatti e da Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori. “Ancora buone pratiche a Capannori sul fronte dei rifiuti”, ha annunciato l’assessore Francesconi.

Obiettivo: diminuire il numero dei sacchi di immondizia, andando verso un consumo critico. Le famiglie Rifiuti Zero dovranno attenersi per 12 mesi ad alcune precise regole previste da un apposito disciplinare impegnandosi a ridurre i rifiuti conferiti e avranno diritto ad uno sconto sulla quota variabile della Tari del 10% oltre ai già previsti sconti consentiti dal regolamento comunale. Si tratta di nuclei familiari che partecipando ad un apposito bando, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, prenderanno parte ad un progetto pilota che ha come fine la creazione di una comunità consapevole e sensibile all’obiettivo ultimo della strategia Rifiuti zero 2020 cui il Comune di Capannori ha aderito nel 2007, ossia quello di raggiungere lo “zero” nella generazione dei rifiuti. Per illustrare nei dettagli il progetto saranno promosse alcune assemblee pubbliche sul territorio.
“A Capannori abbiamo già raggiunto ottimi risultati nella riduzione dei rifiuti – ha spiegato Matteo Francesconi – poiché siamo sotto la soglia dei 100 chilogrammi annui pro capite che è uno degli obiettivi intermedi della strategia rifiuti zero. Rifiuti zero sarà la soglia cui tendere ntro il 2020. Avanti con la politica delle buone pratiche. Adesso con questo nuovo progetto, che vuole essere anche un’azione di sensibilizzazione per tutta la comunità, vogliamo compiere un ulteriore passo avanti per puntare a raggiungere lo ‘zero’ nella generazione dei rifiuti. Sono convinto che adottando determinati comportamenti virtuosi, ad esempio scegliendo prodotti con imballaggi ridotti, o acquistando prodotti alla spina, ci sia ancora ampio margine per abbattere la quantità di residui prodotti sul nostro territorio. Se stiamo attenti a cosa acquistiamo, possiamo controllare anche la quantità di rifiuti prodotti sul territorio”.
“Molto volentieri partecipiamo a questo nuovo progetto mettendo a disposizione le risorse dell’azienda da sempre sensibile ai temi ambientali – ha affermato Maurizio Gatti -. Pensiamo che al fine di ridurre ulteriormente la quantità di rifiuti prodotti sul territorio sia utile individuare nuove azioni e nuove strategie e questo progetto mira proprio a questo importante obiettivo. Questo è un progetto che interessa a ben 50 famiglie del territorio e con queste persone ben motivate si può vedere se è possibile raggiungere l’obiettivo rifiuti zero. Importante anche l’aspetto economico per queste famiglie: avranno diritto a uno sconto del 10% sulla quota variabile della Tari”.
“L’azione che stiamo per intraprendere è di grandissima importanza per il raggiungimento del nostro obiettivo finale: ‘rifiuti zero’ – ha detto Rossano Ercolini –. Il Comune sta andando nella giusta direzione. Questo progetto mette a punto in modo pratico e incisivo quello che il Centro di Ricerca fa tramite l’analisi del rifiuto residuo, ossia vuole incidere su quel circa 20% di indifferenziata che ancora produciamo, andando ad interagire direttamente con le modalità di consumo dei cittadini. Questo è un progetto volontario. Con questa azione stiamo monitorando e studiando un modo per poter abbassare ulteriormente la quantità di prodotti non riciclabili, nè compostabili, nè riutilizzabili insieme alla popolazione, che da sempre è motore quotidiano dell’applicazione della strategia Rifiuti Zero in una comunità. La filosofia che guida la nostra azione è trasformare i rifiuti in risorse. Per queste famiglie è obbligatorio l’autocompostaggio”.
Ogni famiglia che aderirà al progetto dovrà avere a disposizione un composter che dovrà utilizzare quanto più possibile anche per la gestione del residuo organico. In caso di conferimento di questo scarto tramite normale raccolta differenziata porta-a-porta, la famiglia dovrà pesare tale residuo ogni volta prima del conferimento. Sarà inoltre necessario pesare i sacchi dei materiali differenziati (multimateriale leggero e vetro) ogni volta prima del conferimento, che continuerà ad essere tramite normale raccolta differenziata porta-a-porta come da regolamento Ascit. Per quanto riguarda la carta sarà desunta la media ricavata dai dati della raccolta complessiva dei materiali cartacei diviso per le utenze domestiche. Ogni nucleo familiare dovrà inoltre annotare il numero di conferimenti di pannolini e pannoloni e per quanto riguarda gli ‘ingombranti’, ciò che può essere riparato o riusato dovrà essere portato ai centri di riuso ‘Daccapo’. In caso di oggetti irrimediabilmente rotti o guasti, questi dovranno essere conferiti presso un’isola ecologica e lì pesati dagli addetti della piattaforma. Tutti i dati (giorno e peso degli scarti) relativi ai rifiuti conferiti nella raccolta differenziata (ad eccezione della carta) e al conferimento degli ingombranti dovranno essere annotati su un apposito diario che sarà consegnato dal centro Ricerca Rifiuti Zero. Le pesature realizzate dalle famiglie che potranno essere realizzate anche con semplici bilance per il peso corporeo, saranno autocertificate.
Sarà a carico del Centro di Ricerca Rifiuti Zero pesare ogni due mesi il rifiuto residuo ovvero l’indifferenziato normalmente conferito nei sacchi grigi, tramite una apposita visita concordata con un membro autorizzato del team del Centro.

Mirco Baldacci