Capannori, minoranza contro Micciché: “Tre mesi per rispondere sul Polo tecnologico”

21 ottobre 2016 | 14:11
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Capannori, minoranza contro Micciché: “Tre mesi per rispondere sul Polo tecnologico”

I gruppi di minoranza in seno all’emiciclo del Consiglio comunale di Capannori (M5S, Forza Italia, Udc ed Alternativa civica centrodestra) hanno redatto un comunicato congiunto per tornare sulla questione Polo tecnologico di Segromigno in monte. “A distanza di tre mesi dall’interrogazione riguardo il Polo tecnologic da parte di tutti i gruppi di opposizione – è l’attacco della minoranza – finalmente l’assessore Miccichè si è degnata di rispondere in Consiglio Comunale. O meglio, di non rispondere. Chi di noi nel suo lavoro quotidiano non ha a disposizione tre mesi per rispondere ad alcune semplici domande? Normalmente in un’azienda questo comportamento verrebbe quantomeno fatto notare con una bella lavata di capo, quando va bene, altrimenti punito con sanzioni. Ma all’amministrazione comunale non importa se i cittadini hanno delle richieste (tra l’altro legittime su come vengono spesi i propri soldi). Anzi si dovrebbe stare anche zitti o rivolgersi altrove, come se le richieste di nove consiglieri comunali, sull’annosa questione del Polo, non contassero niente o, come è stato detto, non fossero pertinenti”.

I gruppi di minoranza continuano: “Facciamo presente all’assessore Miccichè e all’amministrazione che le nostre richieste erano più che motivate perché ‘chi comanda’ ha anche l’onere di dar conto alla cittadinanza della spesa pubblica. Questo in nome di quella trasparenza di cui tanto, questa amministrazione, si riempie la bocca, solo sulla carta visto che sono poco esternate con i fatti. Eh sì, perché se non è noto, esistono realtà di livello internazionale come ad esempio l’Istituto italiano di tecnologia che pubblicano sul proprio sito progetti e soprattutto costi, quindi non si capisce perché la stessa cosa non può essere fatta a Capannori. Tanto più che i cittadini lo stanno richiedendo a gran voce. ‘Ma non si possono svelare i progetti innovativi’, ci è stato risposto, come se avessimo voluto entrate nel merito degli eventuali segreti industriali da rubare. In realtà tutto questo tergiversare secondo noi nasconde ben altro, cioè l’assoluto niente. Cosa dobbiamo pensare se a distanza di anni dall’inaugurazione gli unici segni di vita del Polo sono stati due workshop e l’inserimento degli uffici della Capannori Servizi, del Centro Rifiuti Zero e dell’Economia circolare? A tal proposito: ma almeno queste strutture pagano l’affitto? Forse l’amministrazione pensa che siamo degli stolti e aspettiamo inermi, in attesa che qualcuno si degni di rispondere adeguatamente alle domande fatte? Chiediamo di non essere, almeno presi in giro dal sindaco e dalla sua giunta. Sarebbe stato meglio e sicuramente più onesto dichiarare la realtà cioè che non esiste alcun progetto tangibile per il Polo, che i cittadini, e quindi anche i sottoscritti, devono continuare a rimanere, proni e silenti, a pagare”.