Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers

24 novembre 2016 | 12:56
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Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers
Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers
Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers
Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers
Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers
Murales sopra le svastiche, Capannori chiama i writers

“Dal letame nascono i fior” cantava De Andrè ma, a Capannori, da questa mattina si potrebbe parafrasare che sulle svastiche nascono… papere. Si chiama Murales Love il creativo progetto dell’amministrazione Menesini per trasformare in disegni di pace e amore i simboli di odio con cui i vandali imbrattano gli edifici pubblici. Un progetto particolare e simpatico che forse farà parlare un po’ di sé, ammettiamolo, ma i risultati sono senza alcun dubbio straordinari. A presentarlo oggi (24 novembre) è stata l’assessore alle politiche giovanili Lia Miccichè, insieme al writer Federico Bernardini, in arte Freddy Pills, che in diretta davanti ai giornalisti ha dipinto un papero innamorato al posto di una svastica disegnata su una parete spesso presa di mira da pittori nostalgici.

Un’ora di lavoro, tanti colori e la cura di ogni dettaglio per una parete che adesso strapperà sicuramente a tutti un sorriso.
Ma spieghiamo meglio cosa accadrà: i graffitari del territorio fotograferanno tutte le strutture pubbliche imbrattate con svastiche o scritte razziste, in modo da mappare la situazione attuale in un territorio vasto come quello capannorese.
Una volta stilato il quadro, gli stessi writers andranno a ricoprire quei messaggi di odio con disegni che esprimeranno i valori della comunità, ovvero quello della pace e della solidarietà.
Si tratta di un progetto che sembra ancora non essere mai stato sperimentato da nessuno in Italia, mentre a livello europeo è già attivo a Berlino.
“Abbiamo seguito con entusiasmo l’esempio di Berlino – dice l’assessore Micciché –. Abbiamo letto dalla stampa internazionale la notizia e l’abbiamo trovata bella e interessante per promuovere i valori della nostra comunità, che sono valori positivi di pace e di amore. Molto spesso gli edifici pubblici vengono imbrattati con simboli di odio dai soliti incivili che non hanno di meglio da fare, e all’amministrazione tocca ogni volta andare a ridipingere. Adesso invece ci penseranno i writers, peraltro invertendo il significato del messaggio. Sui muri di Capannori vedremo apparire disegni che raccontano la comunità di Capannori e i suoi principi, che sono la sua forza. Abbiamo già detto che riteniamo i murales una forma d’arte contemporanea importante per l’espressività dei nostri giovani, e con questo ulteriore progetto lo dimostriamo concretamente. Quindi oltre alla promozione di un messaggio di pace e di speranza, Murales love ha anche la funzione di abbellire il territorio”.
Dal punto di vista pratico, prima di andare a disegnare sul muro imbrattato, i graffitari mostreranno i bozzetti all’amministrazione comunale, e l’ente eseguirà l’iter autorizzativo.
“Per noi si tratta di un’occasione importante – spiega Bernardini, detto Freddy Pills –. Un’amministrazione comunale che riconosce la nostra forma espressiva e la definisce arte, quale è, è una gran cosa. Il riconoscimento, inoltre, è concreto, perché ci dà proprio gli spazi in cui poterci esprimere e contribuire a rendere Capannori un territorio più bello. Il progetto Murales love inoltre lo ritengo molto divertente perché ci dà la possibilità di trasformare i simboli di odio con cui chi non ama la città imbratta i muri in opere d’arte che comunicano a chi le guarda pace e solidarietà. La cultura dei writers è incentrata proprio sul bisogno di esprimere una visione di società, e Capannori ce ne dà la possibilità. Siamo quindi fieri di partecipare a questa iniziativa creativa, che ci risulta essere anche la prima in Italia”.
Molti i curiosi, tra dipendenti comunali e passanti, che dalla finestra del comune o dalla propria auto hanno seguito l’evoluzione del pezzo: c’è chi ha sorriso, chi invece ha abbassato lo sguardo sul marciapiede dopo aver detto “io non condivido”. “Speriamo solo che – ha detto scherzando l’assessore Miccichè – nessuno chiami i carabinieri”.

Giulia Prete