Referendum, appello per il sì di 4 sindaci della Piana

30 novembre 2016 | 17:11
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Referendum, appello per il sì di 4 sindaci della Piana

“Cari elettori, care elettrici”. Comicia così la lettera scritta da 4 sindaci della Piana, in cui invitano i cittadini a votare sì al referendum costituzionale che oramai è alle porte. A scriverla il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio, il sindaco di Capannori Luca Menesini, il sindaco di Porcari Alberto Baccini ed il sindaco di Villa Basilica Giordano Ballini.

“Il 4 dicembre – continua la missiva – siamo chiamati ad esprimerci sulla Riforma Costituzionale: un passaggio che, qualunque sia il suo esito, è destinato a pesare sulla storia dei prossimi decenni del nostro Paese. La riforma risponde ad una esigenza di ammodernamento delle istituzioni, raccogliendo istanze ampiamente presenti nel dibattito politico-istituzionale da oltre 30 anni, ed oggetto di vari tentativi non riusciti. Il 4 dicembre, con il nostro sì, daremo anche al di fuori dei confini nazionali il segnale chiaro che l’Italia è un Paese incamminato sulla strada del cambiamento e attrezzato a giocare un ruolo di primo piano negli scenari europeo e globale. In particolare: diciamo sì per superare un bicameralismo paritario, non presente in alcun grande Paese europeo, e che ha mostrato tutti i suoi limiti per una adeguata qualità ed efficienza della produzione legislativa. Diciamo Sì, per l’adeguamento del procedimento legislativo, con indicazione di tempi certi per la sua conclusione. Diciamo sì, per il riordino delle competenze Stato-Regioni, allo scopo di evitare inutili appesantimenti burocratici, veti, differenze nella qualità di fondamentali servizi per i cittadini. Diciamo sì, per la soppressione del Cnel, ente che poteva avere un ruolo al momento della scrittura della Costituzione, ma inutile nell’attuale contesto. Diciamo sì, per la riduzione dei costi delle istituzioni, non solo grazie alla riduzione del numero dei Senatori, ma anche per la previsione di disposizioni capaci di bloccare le spinte più corporative degli apparati burocratici. Diciamo sì, per ampliare gli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini, mediante la nuova disciplina del referendum abrogativo e delle leggi di iniziativa popolare. Diciamo sì, per smentire le bugie del fronte del no, che in mancanza di argomenti sul merito ha agitato fantasmi quali l’attacco alla democrazia o la svolta autoritaria. Diciamo sì, per impedire che la casta dei vecchi politici possa nuovamente impadronirsi del governo del Paese. Diciamo sì, per aiutare il nostro Paese ad essere un luogo in cui le nuove generazioni possano avere un futuro migliore; per questo la riforma non è certo una condizione sufficiente, ma sicuramente è necessaria. Diciamo Sì, per sconfiggere quei presunti riformatori per i quali le riforme, o debbono cominciare sempre dagli altri, o ‘ci vuole ben altro’. Il 4 dicembre votiamo sì – termina la lettera – e cerchiamo di convincere altri a fare come noi”.