A Capannori l’educazione alimentare si impara a mensa

3 febbraio 2017 | 12:21
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A Capannori l’educazione alimentare si impara a mensa
A Capannori l’educazione alimentare si impara a mensa
A Capannori l’educazione alimentare si impara a mensa

Si chiama Pensa che mensa a Capannori e parte il 15 febbraio prossimo: è il nuovo progetto di educazione alimentare pensato in sinergia tra Comune di Capannori, l’associazione Scuola ti voglio bene e Slow food Italia. Per presentarlo, oggi (3 febbraio) erano presenti l’assessore Silvia Amadei, Giorgio Dalasso (Scuola ti voglio bene), Paola Bosi (Slow food), Rossano Bocelli (Cir food) ed i dirigenti scolastici Carla Reggianini (San Leonardo in Treponzio) e Gioia Giuliani (Camigliano).

Nato come proseguimento del progetto Orto in condotta, che ha coinvolto circa 400 studenti delle sciolse capannoresi e dato vita a circa 16 orti scolastici. Adesso parte il secondo step: valorizzare il momento della convivialità a mensa, promuovendo la conoscenza del sistema di ristorazione scolastica e coinvolgendo in un percorso formativo insegnanti, genitori e commissioni mensa.
“L’idea – spiega Silvia Amadei – nasce per migliorare il rapporto di ciascuno con il cibo, per avere consapevolezza della nostra alimentazione. La mensa deve essere sempre di più un piacevole momento di confronto: non dobbiamo dimenticarci che il cibo è anche cultura e che conoscere quello che mangiamo è fondamentale. Dobbiamo ritrovare il giusto rapporto tra cibo e comunità”.
Di senso della comunità parla anche Dalasso: “La nostra associazione nasce proprio con questo scopo – afferma – e questo progetto dà continuità al precedente, focalizzandosi sull’elemento della convivialità”.
Il progetto, come ricordato, partirà il 15 febbraio prossimo: alle 17 al polo Athena, ecco infatti l’incontro formativo per i docenti a cura di Aldo Marchesini, intitolato La pedagogia a mensa. Seguirà, il 24 febbraio alle 17,30 (sala riunioni Comune di Capannori) l’incontro con Danilo Messina dal titolo “Lo sviluppo della mente attraverso il cibo”. Messina terrà anche due gruppi di lavoro per docenti e membri della commissione mensa, in programma il 10 marzo (Athena, alle 17) ed il 24 marzo (Athena, alle 17). L’11 aprile sarà la volta della dietista Carla Barzanò, che parlerà del suo libro “il gusto di mangiare insieme”. Inoltre, a maggio, è previsto un incontro sul tema “Siamo quello che mangiamo”, con la partecipazione del professor Massimo Rovai, docente Unipi al dipartimento di Agraria.
“Mangiare è un atto agricolo, diceva Wendell Berry – ricorda Paola Bosi – cioè il momento conclusivo di un percorso. Gli anni scorsi ci siamo concentrati sul ‘da dove viene quello che mangiamo’, mentre ora le parole d’ordine saranno convivialità e star bene a tavola”. Plaude al nuovo percorso anche Rossano Bocelli: “E’ utile – commenta – perché coinvolge le famiglie: non dobbiamo dimenticare che a mensa si svolge un pasto, mentre a casa ce ne sono altri quattro”. Carla Reggianini pone l’accento sulla “forte valenza educativa del pasto e sul bisogno di esempi per i giovani”, evidenziando come gli incontri con i genitori rappresentino un fondamentale momento di confronto utile a spegnere sul nascere polemiche che spesso vivono sotto traccia. Un ammonimento che proviene anche da Gioia Giuliani, che parla della situazione di Camigliano: “Nel nostro istituto – afferma – ci sono 6 alunni che hanno il diritto di consumare il pasto portato da casa. Si tratta di una scelta, ma senza dubbio quella convivialità di cui parliamo deve diventare al più presto anche pratica, perché troppo spesso i dirigenti non hanno gli elementi necessari per realizzare tutto questo”.

Paolo Lazzari