Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah

20 febbraio 2017 | 14:10
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Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah
Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah
Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah
Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah
Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah
Altopascio, inaugurata la mostra sulla Shoah

Inaugurata stamani (20 febbraio) la mostra Nel vento e nel ricordo: storie di bambini ebrei della Shoah in provincia di Lucca, promossa dalla Provincia di Lucca, realizzata dall’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Lucca e accolta nel comune di Altopascio in sala Granai (piazza Ospitalieri). Presenti il vicesindaco Toci, l’assessore alla scuola Sorini, il sindaco di Porcari Baccini, l’ex assessore provinciale Luigi Rovai e Nicola Barbato per l’Istituto storico della Resistenza e dell’età Contemporanea di Lucca. Due classi delle scuole medie di Altopascio, accompagnate dagli insegnanti, hanno partecipato attivamente all’inaugurazione.

La mostra, che resterà ad Altopascio fino al 4 marzo, si snoda attraverso una ventina di pannelli composti da foto e testi, che raccontano le storie di bambini e bambine ebrei che nei terribili anni della guerra vissero il periodo della persecuzione sul nostro territorio trovando, alcuni, la salvezza ed altri l’arresto e la deportazione.
“Si parla di ragazzi esuli arrivati in provincia di Lucca – ha raccontato Nicola Barbato -. Le storie raccontate nella mostra sono tutte vere e la maggior parte di esse si concludono con un lieto fine. Nel nostro territorio provinciale vi sono state alcune luci importantissime in quel periodo buio, a partire da alcuni uomini di Chiesa, che hanno salvato la vita di alcuni esseri umani. Ciò che mi preme trasmettervi – ha detto Barbato agli studenti – è che non sono stati uccisi sei milioni di ebrei, ma è stato ucciso un ebreo sei milioni di volte. Questo perché la vita è unica e irripetibile e ciascuno di quegli ebrei uccisi ha una storia a sé. Riflettete sulla vita di queste persone: erano profughi che cercavano accoglienza, rifugio. Venivano perseguitati e uccisi. Oggi è tornato di moda il tema dei profughi: impariamo dalla storia per non commettere più gli stessi errori. Il 1933, 1938 e 1942 sono dare da tenere sempre in mente: ciò che accadde il quel contesto storico-culturale non deve ripresentarsi oggi. La razza non esiste; l’unica razza che esiste, come diceva Einstein, è quella umana. Sia sempre questo – ha concluso Barbato – il vostro criterio di discernimento per comprendere l’attualità”.
Ingresso gratuito. Orari: lunedì dalle 15 alle 19; dal martedì al sabato dalle 9 alle 12:30 e dalle 15 alle 19.

Mirco Baldacci