
ll Movimento 5 Stelle di Capannori torna ad attaccare sulla raccolta rifiuti e su Ascit: “Con riferimento alle ultime notizie – si legge nell’intervento dei pentastellati – ci chiediamo quale sia la reale situazione economico gestionale di Ascit. Abbiamo appreso di un controllo fiscale da parte della Guardia di Finanza effettuato alla fine del 2016 nonché delle lamentele degli utenti per la fornitura dei sacchetti per l’organico, consegnati già scaduti e non utilizzabili. Apprendiamo che anche altri esponenti politici locali hanno posto attenzione alle ingiunzioni fiscali che l’azienda stessa invia ai contribuenti e le fantasiose possibilità di rateizzo a mezzo cambiali di quanto eventualmente dovuto, sempre se quanto richiesto da Ascit sia corretto dal punto di vista di erogazione del servizio. Ci risulta infatti che dal dicembre 2015 Ascit servizi ambientali, non sia più soggetta al controllo del Comune di Capannori, ma conferita in toto nella mastodontica Reti ambiente Spa, società con 100 soci e sede a Pisa, dove il Comune di Capannori detiene appena il 4,5 per cento”.
I pentastellati non ci stanno e parlano a chiare lettere di ‘servizio alla deriva’: “Da Comune virtuoso – dicono – siamo diventati un Comune senza più il controllo della società che fornisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Se già precedentemente a questo conferimento, che riteniamo scellerato, i cittadini e le aziende lamentavano comunque un disservizio in sede di fatturazione ed effettuazione del servizio, non ci vogliamo immaginare cosa possa accadere in futuro visto che, restando le braccia sul territorio, la testa ed i programmi gestionali vengono fatti al di fuori della Provincia di Lucca. Come abbiamo sempre sostenuto, fin da quando il problema si è manifestato, il sistema di fatturazione emerso deve essere contestato. Visto che nessuna azienda ha concordato gli svuotamenti è inutile che Ascit si ostini a percorrere una strada senza via di uscita inviando continuamente ingiunzioni fiscali, alla fine gli errori non potranno che manifestarsi ed allora ci saranno seri problemi sia economici che amministrativi. Invitiamo tutte le utenze non domestiche (aziende) a contattarci all’indirizzo email consiglieri@capannori5stelle.it“.
L’intervento si chiude riportando quella che viene definita ‘la scusante’ di Ascit nell’appello alla Commissione tribunale regionale contro la sentenza del maggio 2016: “L’Ascit invia ogni anno decine di migliaia di fatture commerciali ai contribuenti per il pagamento della Tia. Sarebbe impensabile dover emettere e soprattutto notificare le fatture commerciali nella forma richiesta del tributo”.