Marchetti attacca sul sottopasso: “Baccelli, ma quali tavoli? Nessuno ci ha mai convocato”

“Capisco la necessità, da parte del Pd regionale e provinciale, di cercare di rilanciare la propria immagine dopo quello che è successo in questi giorni. Niente di meglio che cercare di attribuire meriti alla amministrazione comunale di Altopascio, con il progetto preliminare di un’opera che ancora non è finanziata, come è il sottopasso della ferrovia”. Con queste parole l’ex sindaco di Altopascio, Maurizio Marchetti, va all’attacco dopo la presentazione del progetto del sottopasso ferroviario lungo la via Romea.
“Tralasciando – prosegue ironizzando Marchetti – la grande correttezza istituzionale e la proverbiale trasparenza di presentare alla stampa un progetto che nessuno ha visto, a parte la valida segreteria del Pd che gestisce Altopascio attraverso i tutori di questa giovane amministrazione, avrei delle domande da rivolgere a Stefano Baccelli. Sarei veramente curioso di sapere a quali convocazioni e quali tavoli si riferisce il presidente della commissione regionale, nonché ex presidente della provincia di Lucca, passato alla storia per avere accuratamente evitato di realizzare qualsiasi infrastruttura nella Piana di Lucca, ad eccezione dello scalo merci che peraltro, a giudicare dai tir che giornalmente strozzano la circonvallazione di Lucca, non è servito a un bel nulla, almeno se parliamo dei grandi flussi. Assi viari, ponte sul Serchio, raddoppio stesso della Ferrovia, per non parlare del disastro della viabilità dell’ospedale San Luca, sono questi i fiori all’occhiello della sinistra e dello stesso Baccelli. Dunque a quali tavoli non avrebbe partecipato il comune di Altopascio, prima che arrivassero questi nuovi, illuminati amministratori? Non si sbaglierà con qualche altra tavolata, dalle diverse funzioni, che l’hanno reso famoso? Su questo punto daremo battaglia. Noi abbiamo sempre collaborato, a partire dal 1993, quando l’allora assessore all’urbanistica Massimiliano Paluzzi partecipò a Pistoia a una riunione convocata da Tagliasacchi che doveva definire il tracciato e il resto. Paluzzi prese l’impegno di fare una variante urbanistica per modificare il raggio di curvatura della strada ferrata per permettere ai treni di attraversare più velocemente l’area di Marginone e quindi accelerare il transito. Noi la variante la facemmo, grazie al Pd e alla regione Toscana, dopo 23 anni, siamo sempre ai progetti preliminari. Per favore, tornate sulla terra”.