


Donazioni di sangue, come tutte le estati un problema da affrontare con serietà. Con ferie e vacanze, infatti, la disponibilità di sangue nelle strutture sanitarie cala. Abbiamo fatto il punto con il presidente del Gruppo Fratres di Altopascio, Giovanni Fommei.
Innanzitutto, cosa significa per lei essere il presidente dei Fratres di Altopascio?
Non vorrei soffermarmi sulla figura del presidente. Preferirei parlare della vera forza di un gruppo: credo che questa stia nella capacità di lavorare insieme e di spendersi per gli altri. In questo non posso che ritenermi soddisfatto per l’essere circondato di persone, sia all’interno del consiglio direttivo sia all’esterno, che cooperano per un gesto altruistico come è quello della donazione
Entrando nel merito, nei mesi estivi si è soliti assistere a un calo cospicuo del numero di donazioni: qual è la situazione attuale?
La situazione del numero di donazioni “estive”, a livello regionale e provinciale, è già critica; in quasi tutti i gruppi, infatti, si è in carenza. Ciascuno può facilmente rendersene conto digitando su internet “meteo del sangue toscana” (il servizio messo a disposizione per controllare in tempo reale la situazione dei vari gruppi sanguigni, ndr).
Anche a livello regionale, ampliando lo spettro di indagine agli ultimi 12 mesi, il numero delle donazioni vede una diminuzione rispetto agli anni precedenti: quali sono i numeri di Altopascio?
Ad Altopascio per fortuna siamo in controtendenza rispetto a un contesto, sia regionale che provinciale, che si trova in difficoltà. A dimostrarlo sono i numeri: nei primi 6 mesi del 2017 il saldo registra un +28 rispetto all’anno precedente, il quale a sua volta era stato molto positivo. Sognare è lecito, e seppur senza che esso diventi una ossessione, l’obiettivo di 500 donazioni annuali appare meno lontano. E sarebbe un record storico per Altopascio.
La sensibilizzazione della cittadinanza in merito alle donazioni riveste una importanza capitale: attraverso quali iniziative il gruppo che lei presiede cerca di far capire l’importanza del dono del sangue?
Non effettuiamo iniziative eclatanti, e anche la annuale festa del donatore (svoltasi nel mese scorso nei locali della Misericordia) è vissuta come momento conviviale destinato alle famiglie dei donatori stessi. Principalmente ci occupiamo di stare a contatto con la gente e stimolarla, sia attraverso il contatto diretto, sia con telefonate e messaggi. Importante è anche responsabilizzare i donatori già presenti affinché si impegnino in prima persona per “ampliare il giro”. Inoltre, 2-3 volte l’anno, in paese, viene allestito un gazebo che funge da ulteriore centro di reclutamento, e anche questo mezzo ha dato buoni risultati se si considera che l’ultima volta sono stati trovati quasi 30 nuovi donatori.
Tuttavia, non sempre le occasioni messe a disposizione della cittadinanza sono fruite a pieno: mi riferisco ad esempio all’incontro Più o meno lo sai? che abbiamo organizzato il 7 giugno e che ha visto come relatrice la primaria di medicina trasfusionale e immunoematologia del San Luca, la dottoressa Bonini: ecco, a mio avviso è stata persa una grossa occasione, con una partecipazione inferiore alle aspettative.
In una intervista recentemente rilasciata, il presidente regionale dei Fratres, Verdiani, ha sottolineato come l’età media dei donatori si stia alzando: questo trend riguarda anche il comune del Tau? E come coinvolgere la fascia più giovane della popolazione?
Direi che, fortunatamente, ad Altopascio questo problema non si verifica; anzi, c’è un bel bacino di ragazzi giovani su cui stiamo puntando. Per aiutarli e venire incontro alle loro esigenze, in collaborazione con la Misericordia che fornisce i mezzi, siamo noi ad occuparci (quasi ogni sabato il servizio è disponibile) del loro trasporto. Anche in questo modo proviamo a fare sentire i donatori come gruppo e non come singoli; non deve mai mancare il senso della comunità e del sentirsi parte di un progetto più grande e più bello, che è il dono, disinteressato e gratuito, del proprio sangue
Non resta quindi che invitare tutti a compiere questo gesto, tanto piccolo a livello di dispendio di tempo quanto grande come valore. Tutti a donare!
Alessio Minicozzi