Aeroporto Capannori, Baronti respinge le accuse di conflitto di interesse

11 agosto 2017 | 14:09
Share0
Aeroporto Capannori, Baronti respinge le accuse di conflitto di interesse

Eugenio Baronti risponde alle opposizioni sul presunto conflitto di interessi sollevato in merito alla vicenda dell’Aeroporto di Capannori. “L’aeroporto di Tassignano, storicamente – spiega Baronti –  ha sempre suscitato accese discussioni e polemiche, e quindi, non mi stupisco che continui a farlo anche oggi. Mi stupisce invece il tentativo sistematico di distruggere ciò che in questi anni è stato costruito limitandosi ad indicare come una soluzione alternativa quella della messa in liquidazione che significherebbe per tutti, Comune compreso, lo scenario peggiore, perdere completamente tutto, ogni investimento fatto e rinunciare per sempre ad esercitare un qualsiasi ruolo di indirizzo e controllo su di un’infrastruttura importante per il territorio”. 

“E’ vero, per quasi mezzo secolo dice Baronti – sono stati presentati progetti pubblici e privati fotocopia, che sono risultati impraticabili perché tutti costruiti sulla solita prospettiva legata ad uno sviluppo di tipo commerciale dell’aeroporto che richiedeva grandi interventi, anche strutturali, e grandi investimenti con un impatto sociale e ambientale pesante. Finalmente, dopo anni, si presenta un progetto fattibile e sostenibile che non è estemporaneo, ne tantomeno piovuto dal cielo, ma scientificamente studiato e razionalmente portato avanti fin dal 2012 dalla società Aeroporto di Capannori che, proprio per costruire un’altra prospettiva, quella di un aeroporto anche di servizi qualificati per la ricerca e innovazione nel settore dell’aerospazio, della robotica e dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, ha promosso, nel 2012, la società partecipata con quota minoritaria, Zefiro ricerca e innovazione Srl. La finalità di Zefiro è stata proprio quella di costruire una rete di collaborazioni e convenzioni con il sistema della ricerca e dell’università e mettere insieme imprese del settore aerospaziale per trovare tra di esse uno o più soggetti attuatori del progetto di sviluppo. In questo quadro mi sembra del tutto ovvio e scontato che nel Cda a tre, fosse garantita la presenza di un rappresentante della AdC nella figura del sottoscritto poi diventato, dall’aprile 2017, amministratore unico. Rassegnatevi, Zefiro, non è quel soggetto subdolo che lucra e fa affari d’oro nelle pieghe di una gestione pubblica disastrosa dell’aeroporto, basta vedere i suoi bilanci composti da poche elementari voci e da cifre irrisorie di qualche decina di migliaia di euro, molte più spese che entrate. In questi 4 o 5 anni, ci sono state persone, imprese, ricercatori, ingegneri di prestigio internazionale, che si sono messi insieme per portare avanti un progetto per promuovere ricerca e innovazione”. 
“Per l’opposizione – commenta Baronti – risulterà sicuramente incomprensibile, del tutto fuori da certi schemi mentali, che queste persone non abbiamo mai ricevuto un centesimo di compenso e nemmeno un rimborso spese e, risulterà ancora più incredibile che hanno addirittura dovuto tirare fuori dalle loro tasche diverse migliaia di euro per coprire le spese di queste attività perché la Zefiro non svolge se non per una limitatissima parte, tra l’altro estremamente recente, attività commerciali remunerative. Perchè è stato fatto tutto questo? Semplice, per creare opportunità di ricerca per giovani, qui ed ora. Ci siamo riusciti? Nel nostro piccolo SI! Grazie a questo prezioso lavoro, siamo riusciti a mettere insieme attorno ad un tavolo mondi, esperienze e competenze diverse, e da questo confronto sono nati diversi partenariati pubblici e privati che hanno dato vita a progetti di ricerca di qualità in corso d’opera. Ho potuto constatare, nel consiglio comunale aperto sull’aeroporto, che niente di tutto questo interessa conoscere all’opposizione, l’importante per loro è discreditare, distruggere e infangare la fatica e il lavoro di queste straordinarie persone che si sono ritrovate in questa bella esperienza e alle quali mi sento di chiedere scusa per questi sospetti e accuse del tutto infondate ed offensive”.
“Si continua a fare disinformazione, si continua a scrivere, anche oggi, che le perdite della società AdC dal 2010 ammontano ad oltre 2,2 milioni, ribaltando completamente la realtà, visto che quella perdita si era già registrata nel 2010 e non dal 2010 ad oggi. Si dice che con 300mila euro un privato si prende un aeroporto, ma davvero il soggetto privato ci mette solo 300mila euro? Vogliamo dare un valore economico al fatto che questo soggetto porta competenze, esperienze, prestigio tecnico scientifico e progetti di ricerca europei che verranno sviluppati sul nostro territorio e porteranno occupazione di qualità e ricchezza sociale? Dice niente, a questi signori, che fino a 7/8 mesi fa il soggetto attuatore del progetto, che avevamo individuato, era una grande impresa pisana che ha preferito andarsene in Puglia a 900 chilometri dalla sua sede principale? Qualcuno di questi oppositori si è mai chiesto il perché di questa scelta del tutto irrazionale? Forse perché sono più simpatici i pugliesi dei capannoresi, oppure perché gli sono state offerte condizioni migliori, con la messa a disposizione di strutture e finanziamenti sufficienti a fargli cambiare idea? Lo sanno questi signori come si fa innovazione su di un territorio? Certamente non invocandola in qualche comunicato stampa ma cercando di attrarre le competenze e le eccellenze tecnologiche e scientifiche sul proprio territorio con delle iniziative concrete e anche con degli investimenti. Il comune di Capannori, con coraggio, ha saputo fare questo, costruire un progetto concreto e fattibile investendoci dentro com’è naturale che sia”.
“Per concludere – chiude la nota – mi sembra abbastanza triste un impegno civile e politico speso interamente a dimostrare che tutto è negativo, che ovunque regna il malaffare, la corruzione, il tornaconto personale. Personalmente la ritengo energia ed intelligenza sprecata e una politica semplicemente sterile e impotente”.